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La scuola: in Veneto comincia lunedì 13 settembre

Una schiera di 12mila studenti è pronta a ritornare in classe. Come si preparano le scuole

La scuola: in Veneto comincia lunedì 13 settembre

Per gli oltre 12.000 frequentanti le scuole del portogruarese il nuovo anno scolastico che inizia il 13 settembre si presenta con tutte le aspettative e le speranze di cui è carico ogni nuovo avvio.
Ritrovarsi con i propri compagni, conoscere nuovi amici, riallacciare i rapporti con la scuola e le sue figure: da quelle rassicuranti che li hanno accompagnati nei passi precedenti a quelle nuove che sono pronte a prenderli per mano e a guidarli nel loro cammino di crescita.
Dai più piccoli che si affacciano alla Scuola dell’infanzia o che indossano il grembiulino della Primaria ai più grandi, che sperimentano ambienti e insegnamenti in tutto o in parte nuovi, si tratta in molti casi di un vero e proprio inizio. Per tutti gli altri è una ripresa che genera relativamente poche sorprese.
Agli istituti superiori le porte si sono aperte agli studenti già tra la fine di agosto e gli inizi di settembre per le attività di recupero con le relative prove per i casi rimasti in sospeso.
Per tutte le scuole il periodo estivo è stato segnato dalle numerose incombenze legate all’avvicendamento di docenti e personale ATA, con numerose immissioni in ruolo e, a quanto proviene dai dirigenti scolastici, con una situazione di organico che è considerata in linea con quella degli scorsi anni; vi sono stati anche istituti in cui ai docenti è stata data l’opportunità di percorsi di aggiornamento; inoltre molti ragazzi hanno potuto giovarsi delle attività promosse dal "Piano estate".
Pur se il discorso si focalizza anche quest’anno sulle implicazioni della pandemia nel regolare svolgersi della didattica, come viene rimarcato dagli educatori, il punto centrale a cui guardare è il processo di apprendimento, maturazione e crescita culturale delle nostre giovani generazioni e sulle responsabilità che sono in capo agli adulti: famiglie, insegnanti, personale della scuola e dirigenti scolastici.
Certamente con un aggravio in più, dato dal quadro pandemico che condiziona il quotidiano di ognuno a tutti i livelli, come del resto lo scorso anno.
Quando alla ripresa delle attività scolastiche si sono affrontati problemi complessi e non facili per una didattica in presenza il più possibile garantita rispetto al rischio contagio. Le soluzioni adottate e via via perfezionate un anno fa hanno consentito lo svolgimento degli insegnamenti quasi sempre in presenza negli istituti comprensivi e di una didattica integrata negli istituti superiori. Ed oggi, con ulteriori interventi per migliorare le condizioni di sicurezza (nuovi spazi, reti più efficienti ecc) e con un anno di esperienza in più, tutti sono meglio preparati e consapevoli.
Lo conferma la dirigente Zago, dell’Isiss "Da Vinci" di Portogruaro, nel sottolineare la costante presenza di Città Metropolitana che, oltre ai numerosi interventi per adeguare e ottimizzare aule e laboratori, ha investito un milione di euro nella sede del Professionale.
Per di più potendo contare su un’arma su cui un anno fa si poteva solo sperare, il vaccino.
Lo sforzo enorme messo in campo anche nella nostra Ulss per immunizzare la popolazione, iniziando con i sanitari e con il personale della scuola, fin da febbraio scorso, consente oggi di avere oltre il 90 % di adulti vaccinati tra gli operatori scolastici, mentre sono in corso le vaccinazioni dei ragazzi sopra i 12 anni, che ai primi di settembre era intorno al 60%, con la previsione di completare la copertura entro il mese.
Ada Toffolon

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