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Inail: un primo maggio che pensi alle vittime sul lavoro

In Friuli Venezia Giulia sono 2292 gli incidenti sul lavoro tra gennaio e febbraio 2023, 549 in provincia di Pordenone, 916 in provincia di Udine, 514 in provincia di Trieste, 313 in provincia di Gorizia.

Inail: un primo maggio che pensi alle vittime sul lavoro

 

 

La Giornata Mondiale della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro e la Festa dei Lavoratori del primo maggio, forniscono all’Associazione fra Lavoratori Mutilati ed Invalidi del Lavoro l’occasione per sollevare un tema, purtroppo, sempre di grande attualità nel nostro Paese e che vede migliaia di famiglie devastate per morti innocenti e sempre evitabili o per dover iniziare una vita diversa per i danni fisici e psicologici con i quali dovranno convivere per il resto della loro vita. 

Nel 2021, secondo l’ultima relazione annuale INAIL, sono stati denunciati oltre 560mila incidenti sul lavoro, di cui 1.361 mortali. Un numero impressionante, che ha proseguito a crescere anche nel 2022, con un aumento delle denunce di quasi il 30% rispetto all’anno precedente. I primi mesi del 2023 purtroppo non sono stati da meno: tra gennaio e febbraio di quest’anno sono stati denunciati oltre 86mila infortuni, di cui 100 mortali. In regione in due mesi sono già state registrate 2907 denunce di infortunio. Cifre che non si possono ignorare

Il prossimo 19 settembre l’ANMIL compirà 80 anni: un anniversario significativo che fornisce lo spunto per riflessioni profonde. In Friuli Venezia Giulia i dati sono allarmanti, in soli due mesi sono 2292 gli incidenti sul lavoro tra gennaio e febbraio 2023, 549 in provincia di Pordenone, 916 in provincia di Udine. 514 in provincia di Trieste, 313 in provincia di Gorizia.

In Italia gli infortuni denunciati sono calati del -29,1%, in regione del -21,2% ma i dati si riferiscono a soli due mesi, sono destinati ad aumentare, i singoli numeri sono allarmanti. Tra le varie province il calo è davvero lieve per la provincia di Pordenone (-8,2%); ciò che preoccupa è l’incremento delle malattie professionali, del 28,7% in Italia, del 23,4% in Friuli Venezia Giulia, a Trieste l’aumento è più vistoso pari al 44,4%, mentre la provincia di Pordenone è l’unica che presenta un calo (-6,1%), Udine (+29,1%) è assai preoccupante, mentre resta invariata la situazione nel Goriziano. Restano elevati gli infortuni mortali denunciati in Italia, ben cento, mentre restano costanti in regione. Se molto si è fatto, lo si vede, da un calo su un periodo di due mesi di incidenti denunciati sul lavoro, molto è necessario attuare per raggiungere l’obiettivo zero incidenti.

“Come Presidente dell’ANMIL di Pordenone e consigliere nazionale  - riferisce Amedeo Bozzer -  guardo ai dati sul fenomeno infortunistico con crescente preoccupazione e per questo ritengo, innanzitutto, che si debba tornare a parlare con serietà anche della tutela delle vittime e delle loro famiglie, che spesso sembra essere poco considerata. Chiediamo alla Regione e ai rappresentanti parlamentari del Friuli Venezia Giulia che sono sempre stati sensibili alla problematica degli infortuni e morti sul lavoro di poter prendere decisioni urgenti in merito convocando un tavolo su cui si dovrà sedere anche l’ANMIL per l’esperienza diretta in anni di attività nelle aziende e nelle scuole”.

“Dietro ai freddi dati su infortuni e malattie professionali ci sono, infatti, le storie personali di donne e uomini che, in un giorno di lavoro come tanti, hanno visto la loro vita cambiare per sempre e alle quali l’ANMIL si accosta in punta di piedi proprio perché abbiamo noi in prima persona subito un infortunio e desideriamo un rapido inserimento nella vita sociale”, ha fatto sapere il consigliere dell’ANMIL, Thomas Buosi. Gli ultimi anni non sono stati affatto facili per le politiche pubbliche, ma invalidi del lavoro e le loro famiglie non possono attendere oltre, considerato che la gran parte della normativa che regola le prestazioni a cui hanno diritto è contenuta in un Testo Unico del 1965, ormai non più al passo con la società ed il mercato del lavoro di oggi. L’ANMIL invita ad aggiornare la normativa, rivedere il sistema degli indennizzi per renderli più adeguati alla realtà odierna, ampliare la tutela e dare maggiore sostegno ai superstiti sia dal punto di vista economico che del diritto al lavoro. 

Il bilancio dell’INAIL si chiude ormai sistematicamente da anni con oltre un miliardo di euro di avanzo, che vanno a confluire nelle casse dello Stato. Alla luce di questa situazione – ribadiscono i vertici dell’ANMIL – sarebbe auspicabile, insieme naturalmente ad investimenti in prevenzione, un adeguamento e un miglioramento della tutela in favore degli assistiti e dei familiari superstiti, in modo tale da impiegare utilmente alcune risorse che poi a fine anno andrebbero altrimenti ad incrementare l’avanzo di gestione INAIL.

“Altrettanto urgente è intervenire sul fronte della sicurezza e della prevenzione. L’attuale contesto lavorativo e la forte impennata di incidenti e morti sul lavoro, che hanno purtroppo coinvolto anche giovani studenti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro, richiedono infatti un deciso intervento sul fronte della formazione e dell’informazione”, fa sapere Bozzer. In occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro, ANMIL ha organizzato, a livello nazionale, un convegno che si è svolto il 26 aprile alla Camera dei Deputati su iniziativa dell’onorevole Walter Rizzetto, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera proprio dal titolo “PCTO e sicurezza sul lavoro: proposte per la sensibilizzazione degli studenti” che è possibile rivedere nell’archivio multimediale sul canale Youtube “ANMIL Nazionale”.

“La nostra Associazione – ha puntualizzato Buosi – ha sviluppato in questo campo un’esperienza più che ventennale ed ha dato vita ad attività di sensibilizzazione contro infortuni e malattie professionali, che consiste nel portare le testimonianze delle vittime di questi eventi, coinvolgendo anche vedove e madri che hanno perso mariti e figli a causa del lavoro, con la certezza che solo così si riesca ad incidere in maniera molto profonda sui comportamenti e sulle coscienze individuali.  In questi ultimi anni abbiamo incontrato migliaia di studenti e lavoratori e molte grandi e piccole aziende si rivolgono a noi ormai costantemente per avere le nostre testimonianze all’interno dei loro programmi formativi su salute e sicurezza”.

 

Confronto gennaio-febbraio 2022/gennaio-febbraio 2023

 

 

INFORTUNI TOTALI DENUNCIATI
TERRITORIO 2022 2023 Variazione 2023/2022
ITALIA 121.994 86.483 -29,1%
Friuli V.G. 2.907 2.292 -21,2%
Gorizia 473 313 -33,8%
Pordenone 598 549 -8,2%
Trieste 685 514 -25,0%
Udine 1.151 916 -20,4%

 

INFORTUNI MORTALI DENUNCIATI
TERRITORIO 2022 2023
ITALIA 114 100
Friuli V.G. 1 1
Gorizia 0 0
Pordenone 0 0
Trieste 0 1
Udine 1 0

Variazione totale ITALIA 2023/2022 = -12,3%

Fonte: Comunicato stampa
Inail: un primo maggio che pensi alle vittime sul lavoro
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