Decreto rilancio e misure per la famiglia
Dai congedi al bonus baby sitter e il reddito di emergenza
La Pandemia non ha risparmiato nessuno, ma la famiglia e, in particolare le donne, stanno pagando un prezzo altissimo per questa crisi sociale ed economica.
Le donne, infatti, in questo periodo di lockdown, hanno dovuto tenere un equilibrio tra lavoro, cura della casa, gestione delle attività scolastiche e dei momenti di gioco dei, figli, assistenza dei familiari anziani. A questo riguardo il Decreto Rilancio ha previsto l’innalzamento a 30 giorni dei congedi di cui possono fruire i genitori lavoratori dipendenti del settore privato con figli di età non superiore ai 12 anni, nonché l’estensione del relativo periodo di fruizione fino al 31 luglio 2020. Ricordiamo che per questo congedo è riconosciuta una indennità pari al 50% della retribuzione. Sono stati anche incrementati i permessi retribuiti, elevati di dodici giornate complessive usufruibili nei mesi di maggio e giugno 2020. Inoltre, viene aumentato il limite massimo complessivo per l’acquisto di servizi di baby setting (da 600 a 1.200 euro) da utilizzare in alternativa direttamente del richiedente per l’iscrizione a centri estivi e per l’infanzia (potenziati con 150 milioni di euro al Fondo per le politiche della famiglia). Per il personale sanitario pubblico e privato accreditato per il comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico il bonus sale da mille a 2mila euro.
In particolare, per le famiglie più in difficoltà e prive di strumenti di protezione sociale è previsto un reddito di emergenza (Rem) per due mesi, da 400 a 800 euro.
Per riuscire ad ottenere il Rem bisogna possedere, cumulativamente quattro condizioni: residenza in Italia, verificata con riferimento al componente richiedente il beneficio; un valore del reddito familiare ad aprile 2020 inferiore a una soglia di Rem spettante; un valore del patrimonio mobiliare nel 2019 inferiore a 10mila euro, accresciuto di 5mila euro per ogni componente successivo al primo, fino a un massimo di 20mila euro; un valore dell’Isee (indicatore della situazione economica equivalente) inferiore a 15mila euro.
Le domande per il Rem possono essere presentate entro giugno. I modelli saranno predisposti dall’Inps. IL Rem è riconosciuto ed erogato dall’Inps. Il decreto Rilancio riconosce, infine, un sostegno al reddito all’unica categoria lavorativa subordinata che era rimasta fuori dalle misure d’emergenza e svolta in prevalenza da donne: il lavoro domestico. Il decreto legge, riconosce, infatti, all’articolo 85 un’indennità, per i mesi di aprile e maggio 2020, pari a 500 euro per ciascun mese, in favore dei lavoratori domestici che al 23 febbraio avevano contratti di oltre dieci ore settimanali, a condizione che non siano conviventi con il datore di lavoro. Il lavoratore domestico dovrà presentare domanda all’Inps, che erogherà la somma in unica soluzione fino all’esaurimento delle risorse stanziate al termine del quale, gli idonei non percepiranno indennità.
* Commercialista
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