Ussl4: Donare il cordone ombelicale
Un altro caso di donazione e l'invito a compiere un gesto tanto importante con la campagna: "Ciò che ha nutrito una vita può dare vita"
In questi giorni, all’ospedale di San Donà di Piave, i genitori della neonata Ginevra hanno donato il sangue del cordone ombelicale, recuperato subito dopo il parto, trasferito e conservato ora nella Banca del Sangue Cordonale di Treviso.
Questo gesto offrirà la possibilità di cura a un'altra persona. Il sangue cordonale è il sangue che rimane nei vasi della placenta e del funicolo dopo che quest’ultimo è stato reciso; poiché è ricco di cellule staminali emopoietiche, che possono essere utilizzate in caso di trapianti in patologie ematologiche, oncologiche e immunologiche, questo sangue è prezioso e, oltre che un gesto di grande umanità, può essere una fonte di cura per tante persone che possono beneficiarne.
<<Donare il sangue cordonale non comporta alcun rischio per la mamma e neppure per il nascituro – spiega il direttore dell’Ostetricia, Marika Soldà -. Le coppie che desiderano donare il sangue devono solo incontrare un’ostetrica all’ospedale di San Donà per verificare l’idoneità alla donazione fornendo informazioni riguardo il loro stato di salute generale; infine verrà effettuato un prelievo ematico alla mamma dopo il parto per consentire tutti controlli da parte della Banca del Sangue Cordonale di Treviso>>.
Questa tipologia di donazione è stata resa possibile grazie ad una convenzione stipulata tra ULSS 4 e Banca del Sangue Cordonale di Treviso con il supporto dell'associazione ADoCeS di Treviso.
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