San Giorgio al Tagliamento, cambiate le tre porte d’ingresso della chiesa
Dal legno al bronzo
Nuovo look esterno della nuova chiesa parrocchiale "Maria Madre di Dio" di San Giorgio al Tagliamento. Le tre porte d’ingresso della chiesa sono state cambiate e rifatte, sostituendo quelle originali in legno, con nuove opere d’arte costruite in bronzo sbalzato. Già alla costruzione della chiesa e alla sua inaugurazione avvenuta il 17 ottobre 1973 dal vescovo della Diocesi di Concordia-Pordenone, monsignor Abramo Freschi, su progetto dell’architetto don Angelo Polesello di Fiesole, si auspicò che in seguito le porte di accesso venissero cambiate con opere di maggiore aspetto artistico, sottolineato anche dall’allora parroco, monsignor Giuseppe Pivetta.
A distanza di quasi 50 anni, con il parroco don Vincenzo Quaia le porte sono state sostituite con vere e proprie opere d’arte. La maestosità estetica appare in tutta la sua bellezza nella porta centrale a due ante, dove il Cristo Risorto porge la mano alle persone per portarle al Padre, nel disegno della salvezza eterna. Significativo il gesto della mano destra del Salvatore, che non si rifà all’apertura della porta bensì avvolge la mano ai credenti in un gesto d’amore verso i figli di questo mondo. Le due porte laterali si rifanno al culto di due santi protettori di San Giorgio al Tagliamento: San Giorgio e San Rocco. San Giorgio guerriero, a cavallo del suo destriero che con la lancia uccide il drago (il demonio tentatore), è il santo che porta il nome il paese e la parrocchia, che ha origini molto antiche, nata ai primordi della "Chiesa Concordiese" con il nome di San Giorgio di Latisana. Nell’altra porta laterale è raffigurato San Rocco che da sempre ha avuto un posto particolare di amore e di devozione nel cuore dei sangiorgini, che a lui si affidarono nei momenti delle epidemie. Nell’iconografia, San Rocco appare con il lungo bastone, il mantello a mezza gamba e sul petto la conchiglia di Santiago che serviva al santo di attingere l’acqua dalle polle a fior di terra, nonché con il cane che offre una pagnotta al santo, il quale con la veste sollevata, mostra un bubbone sulla coscia. La spesa è stata sostenuta con i ricavi delle feste organizzate in parrocchia.
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