Fossalta di Portogruaro. sabato 30 "Detulis" del 95nne Antonio Gaiardo
Sabato 30 novembre a Fratta di Fossalta di Portogruaro, in sala parrocchiale, alle ore 16.30 viene presentato il libro di Antonio Gaiardo "Detulis tal furlan di Fossalta".
Si tratta di un volume che l’autore, di 95 anni, ha messo insieme al fine di non disperdere tutta una ricchezza di modi di dire, filastrocche e proverbi in uso ai tempi della sua gioventù
Sabato 30 novembre a Fratta di Fossalta di Portogruaro, in sala parrocchiale, alle ore 16.30 viene presentato il libro di Antonio Gaiardo "Detulis tal furlan di Fossalta".
Si tratta di un volume che l’autore, di 95 anni, ha messo insieme al fine di non disperdere tutta una ricchezza di modi di dire, filastrocche e proverbi in uso ai tempi della sua gioventù. Frasi fatte che nei discorsi quotidiani andavano a rafforzare concetti, dar peso alle opinioni, chiosare affermazioni. Oltre ai modi di dire, però, c’è anche una lingua da recuperare: un parlato dialettale che è andato via via cambiando col susseguirsi delle generazioni ed oggi è nell’uso quotidiano praticamente dismesso. Ma sarebbe imperdonabile dismetterlo a tal punto da perdere anche la conoscenza di un patrimonio linguistico e culturale, tipicamente locale, che ha intriso la vita delle generazioni a questa precedenti.
Citando le note biografiche del volume, scritte da Paolo Mario Gaiardo, figlio dell’autore: "L’ultima fatica di Toni è questa raccolta, utilizzando la sua lingua materna, il friulano, e più precisamente quella variante presente tra il Tagliamento e il Livenza che i linguisti chiamano friulano occidentale o concordiese, con le sfumature tipiche di Fossalta".
Un interesse non nuovo per l’autore, vero appassionato delle cose di una volta che la modernità ha messo, a volte con leggerezza, da parte. Per capire la stoffa e la tempra di Antonio Gaiardo, potremmo definirlo il padre del Museo Etnografico fossaltese: infatti, vedendo le nuove mode arrivare e cambiare così tanto gli usi e gli oggetti quotidiani, oltre al vestire e al vivere, Toni con certosina cura ha girato e raccolto vecchi macchinari, sedie, tavoli, banchi e lavagne, diari e pagelle, vestiti, torchi, letti, catini e molto altro ancora. Quindi ha disposto quanto accumulato in un magazzino messo a disposizione dall’amministrazione comunale e da qui è nato il Museo Etnografico. Non solo: da allora è stato chiamato in molte scuole a raccontare quel mondo così intenso ma perduto perché i bambini conoscessero altri modi di vivere e mestieri oggi persi.
Sabato 30 saranno presenti: la sindaca Annamara Ambrosio per un saluto introduttivo, Diego Navarria curatore della pubblicazione, Federico Vicario Presidente della Società Filologica Friulana e l’autore. L’evento è sostenuto dal Comune di Fossalta, dalla Banca Prealpi San Biagio e dalla Società Filologica Friulana.
Simonetta Venturin
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