Domani chiuderà la sezione “Covid 4” all’ospedale di Jesolo
Sospesa per ora la somministrazione dei vaccini a causa delle ridotte forniture di Pfizer
La pandemia da covid-19 prosegue con una contrazione dei contagi, praticamente dimezzati rispetto la scorsa settimana, ma allo stesso tempo anche con il blocco delle vaccinazioni a causa del taglio delle forniture da Pfizer. “Ne consegue che abbiamo dovuto riservare le dosi attualmente disponibili al personale che deve effettuare il richiamo o la seconda dose. Si inizia oggi all'ospedale di Jesolo con i 44 sanitari che avevano effettuato il primo vaccino il 27 dicembre” ha annunciato il commissario dell'azienda sanitaria Ulss 4, Carlo Bramezza, nel punto stampa svoltosi questa mattina.
“Ad oggi la situazione è in netto miglioramento – ha poi continuato Bramezza - . Rileviamo un sensibile alleggerimento dei contagi e con essi si stanno riducendo il numero generale dei tamponi effettuati ed il numero dei ricoveri ospedalieri al covid-hospital, sia in area malattie infettive che in terapia intensiva. Su questo fronte vi annuncio che mercoledì chiuderà la sezione “Covid 4” all’ospedale di Jesolo e il personale qui impegnato potrà rientrare nella pediatria di Portogruaro dov’erano stati sospesi i ricoveri”. La direzione generale ha chiesto alla Regione anche la possibilità di ridurre i posti letto di terapia intensiva all'ospedale di Jesolo, da 16 a 12, per far rientrare personale medico e infermieristico negli ospedali di San Donà di Piave e Portogruaro. Con la contrazione dei contagi, da martedì 18 gennaio sono infatti ripresi con più forza gli interventi chirurgici programmati negli ospedali di San Donà e Portogruaro.
Altro dato rilevante è la percentuale di mortalità per covid che in questa Azienda Sanitaria è al 22%, percentuale tra le più basse del Veneto: “Questo significa che in generale la pandemia è stata ben gestita – ha concluso Bramezza – . Ci auguriamo che questa curva al ribasso persista, nel frattempo ringrazio tutto il personale dell'Ulss 4 per il lavoro svolto, così come è stato importante il lavoro di rete svolto sul territorio dai medici di famiglia, pediatri, farmacisti ed anche dagli albergatori nel fornire gli alloggi al personale ed a persone positive”.
Contagi. “Si è passati da 200 ad una media di 100 positivi al giorno - ha aggiunto il direttore del dipartimento di prevenzione, Lorenzo Bulegato - .La scorsa settimana avevamo 693 positività contro le 1326 della settimana precedente e le 1247 di tre settimane fa”. Nel dettaglio, oggi le nuove positività rilevate sono 141, e sono complessivamente 1591 le persone attualmente positive al tampone, così distribuite: Annone Veneto 20; Caorle 110; Cavallino Treporti 78; Ceggia 31; Cinto Caomaggiore 23; Concordia Sagittaria 45; Eraclea 153; Fossalta di Piave 31; Fossalta di Portogruaro 36; Gruaro 27; Jesolo 213; Meolo 40; Musile di Piave 80; Noventa di Piave 29; Portogruaro 160; Pramaggiore 45; San Donà di Piave 279; San Michele al Tagliamento 28; San Stino di Livenza 122; Teglio Veneto 8; Torre di Mosto 33. Sul fronte scuole, dal rientro delle vacanze natalizie ad oggi sono complessivamente 26, tra studenti e docenti, risultati positivi al tampone; a seguito delle positività sono state poste complessivamente 26 classi in isolamento. Nelle case di riposo del Veneto orientale i contagi sono attualmente un centinaio e si tratta nella quasi totalità di persone asintomatiche. In diminuzione dunque anche i ricoveri ospedalieri, sono 48 le persone oggi allettate in area malattie infettive, 13 in terapia intensiva e 2 in terapia semi-intensiva. Inoltre 21 persone sono ricoverate alla Casa di Cura Rizzola e 23 presso il Centro Servizi Residenziali Stella Marina di Jesolo.
Vaccini. “Siamo partiti benissimo con le vaccinazioni anti covid ma domenica abbiamo dovuto bloccare tutto perché i vaccini non arrivano” ha puntualizzato il commissario Bramezza. Il direttore sanitario, Maria Grazia Carraro, ha tracciato i dettagli della questione spiegando che ad oggi l'attività vaccinale ha interessato il personale sanitario, personale ed ospiti delle case di riposo e personale delle strutture convenzionate. In assenza di nuove forniture le quantità di vaccini disponibili sono state riservate alla seconda vaccinazione. Non appena arriveranno nuovi quantitativi l'attività riprenderà come da piano sanitario, cioè con l’immunizzazione agli ultraottantenni, al personale dei servizi essenziali e categorie rischio. Parallelamente i medici di famiglia si occuperanno delle vaccinazioni alla popolazione in età compresa tra 70 e 80 anni.
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