Veneto Orientale
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Cambiamenti climatici, Veneto Orientale: via al PAESC dai Comuni

I 22 Comuni della Conferenza dei Sindaci hanno deciso di dare il via al Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima

Cambiamenti climatici, Veneto Orientale: via al PAESC dai Comuni

Per rispondere concretamente al problema dei cambiamenti climatici, i 22 Comuni della Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale hanno deciso di dare il via alla redazione del PAESC, ovvero il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima. Si tratta di un importante progetto ambientale della Venezia Orientale che si pone l’obiettivo di coniugare principalmente il taglio della CO2 emessa e di attivare azioni di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici, tenendo presente che il nostro territorio, negli ultimi tempi, è sempre più vulnerabile rispetto ad allagamenti, precipitazioni estreme e ondate di calore e siccità.

«Il PAESC d’area rappresenta uno sforzo importantissimo che tutti i Comuni della Conferenza dei sindaci del Veneto Orientale fanno per rispondere concretamente al tema dei cambiamenti climatici - sostiene Stefano Pellizzon, vicesindaco di San Stino di Livenza, capofila del progetto -. Un piano del genere, per portata dei Comuni rappresentanti e dei valori turistici, produttivi ed ambientali, non ha eguali in Italia. L’ambizione è che queste amministrazioni possano essere l’avanguardia di un movimento che riesca concretamente a rendere più sostenibili e più resilienti questi territori».

Il progetto, nel dettaglio, prevede la realizzazione di un PAESC congiunto tra i Comuni dell’area, mediante un inventario delle emissioni e delle azioni di mitigazione e la definizione di una strategia di adattamento comune. Predisposto con il supporto tecnico di VeGal, il piano si concluderà entro i primi di dicembre 2020, avrà un costo di 62.500 euro e sarà coordinato da una "cabina di regia" formata dai Comuni di Fossalta di Piave, San Michele al Tagliamento e San Stino di Livenza (capofila).

LE ORIGINI L’iniziativa trae origine dalla precedente esperienza del Patto dei Sindaci, avviata nel 2008 dalla Commissione Europea, che si poneva l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra. Per affrontare questa sfida i 22 Comuni dell’area avevano già approntato un proprio PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) con lo scopo di ridurre del 20% le emissioni di CO2.

Con il passare del tempo si sono però resi necessari degli obiettivi più ambiziosi: la riduzione di almeno il 40% delle emissioni di gas a effetto serra, l’aumento del 32% della produzione di energia rinnovabile e il miglioramento del 32,5% dell’efficienza energetica. Tutto ciò, oltre a benefici in termini economici, dovrebbe avere un importante impatto anche dal punto di vista ambientale, riducendo il rischio di quei fenomeni climatici che hanno messo a dura prova il territorio.

Fonte: Redazione Online
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