600 persone seguite nel 2020 dal personale delle cure palliative
Il 90% a casa propria
Lavorano 7 giorni su 7, 24 ore su 24 e il 90% dell’attività si svolge a casa del paziente perché “la maggioranza delle persone affette da malattie irreversibili vogliono affrontare la propria sofferenza fisica e morale in famiglia”. A dirlo è il direttore dell’unità Cure Palliative dell'Ulss 4, il dottor Cosimo De Chirico, in occasione della “XX Giornata Nazionale del Sollievo” che si celebra domenica 30 maggio, iniziativa volta a sensibilizzare la popolazione alla cultura del sollievo della sofferenza fisica e morale in favore di coloro che, non potendo giovarsi di cure destinate alla guarigione, si stanno avvicinando al fine vita.
E’ dunque l’occasione per tracciare il bilancio di un'attività intensa. L'equipe di Cure Palliative dell'Ulss 4 nel 2020 ha fornito assistenza a 600 malati per un ammontare di ore che, tradotte in giornate lavorative, equivale a 44 mila giorni. Di questi il 90% trascorsi a casa del malato tanto che, proprio per l'intenso lavoro a domicilio, i decessi a casa (240) nel 2020 sono triplicati rispetto l’anno precedente.
“Ci prendiamo cura dei malati e dei familiari specialmente a casa propria perché è luogo di cura largamente preferito dagli stessi – osserva il dottor De Chirico -. Il team delle Cure Palliative si occupa di queste dimensioni della sofferenza attraverso un lavoro d’équipe multidisciplinare, composta da medici, infermieri, psicologo, servizi sociali dei Comuni. Vari servizi dell'Azienda sanitaria sono coinvolti in questa attività: dall'ospedale che segnala i pazienti da prendere in carico, ai medici di famiglia che contribuiscono nell'assistenza e i medici della Continuità Assistenziale. Un aspetto significativo dell’assistenza è quello delle cure oncologiche simultanee, modalità che coinvolge il day hospital oncologico e l'unità di Cure Palliative per fornire cure di sollievo precoci a pazienti in trattamento oncologico”.
I malati impossibilitati a rimanere a domicilio, per difficoltà della famiglia o per scelta degli stessi, vengono accolti in strutture residenziale specificamente dedicate, ossia l’Hospice.
“Considerato il particolare momento che stiamo vivendo a causa della pandemia, risulta particolarmente significativo sottolineare l'importanza della vicinanza del Servizio Sanitario alla persona sofferente – conclude il dottor De Chirico - la cui centralità e dignità sono cardini della cultura del sollievo. Nel corso degli anni, grazie alla crescente sensibilità degli operatori sociosanitari, l’obiettivo della Giornata è andato ampliandosi, abbracciando tutte le fasi di malattia, pur mantenendo sempre in primo piano la fase terminale della vita”.
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