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Sanità nell'era covid: lavoratori stremati da turni molto pesanti

I sindacati: "Impellente la necessità di nuove assunzioni"

Nel corso dei recenti incontri fra i tre segretari dei sindacati confederali regionali della Sanità e la Direzione dell’Asfo sono stati oggetto di particolare attenzione alcuni temi di impellente attualità riconducibili alle liste di attesa, al recupero del pregresso, alle Case di riposo e alle risorse aggiuntive regionali per un riconoscimento ai lavoratori.
Ce ne parla il segretario della CGIL Sanità di Pordenone, Pierluigi Benvenuto.
LISTE D’ATTESA In merito alle liste di attesa, proprio nei giorni scorsi la Regione ha emanato un comunicato (riportato in queste pagine) in cui si informa che sono state approvate dalla Giunta due delibere per accelerare le prestazioni e contrastare il flusso dei pazienti verso altre regioni.
LAVORATORI Per quanto riguarda i lavoratori del settore, è ampiamente noto che nel corso della lunga pandemia, l’enorme e pesante mole di lavoro, prolungata oltre l’orario di servizio, e l’aggiunta dell’impegno nelle sedi vaccinali li hanno ridotti allo stremo. A fine giugno non si sapeva ancora come retribuire il lavoro svolto fuori orario. Si è parlato di una consistente disponibilità derivante dall’avanzo di amministrazione, pertanto è auspicabile non solo che siano liquidati gli straordinari del 2020 ma che sia pure riconosciuta una premialità a chi ha sostenuto una pesantissima mole di lavoro.
Chi è stato in prima linea, in una situazione di continuo stress emotivo per lo stato di pericolo e con un ritmo di lavoro molto pesante anche in vista dell’equipaggiamento che rendeva faticoso perfino il respiro, sa bene che non si è trattato di normale servizio. Inoltre ha pesato gravemente la carenza di personale. Si pensi che nel maggio 2020 sono stati licenziati lavoratori assunti a tempo determinato, mentre a Trieste si era deciso di procedere a ulteriori assunzioni. A questo proposito, Benvenuto osserva come sia inimmaginabile il disastro creato dalla gravissima carenza di personale nella nostra Azienda sanitaria, con turni di lavoro spesso di dodici ore. Una situazione gravemente inaccettabile, considerando anche il fatto che nel 2020 non tutti sono riusciti ad andare in ferie. Oltre alla stanchezza del personale, è necessario mettere in conto i servizi carenti, le liste di attesa non evase… Tutti i giorni arrivano al sindacato cittadini esasperati che esprimono in merito le loro pesanti proteste.
Avanzo cospicuo di bilancio? Si assuma personale in quantità adeguata. Non è più possibile chiedere sacrifici insopportabili a chi è attualmente in servizio.
La Protezione Civile aveva chiesto un centinaio di persone per la campagna vaccinale. Ne sono arrivate 20. Il resto è coperto da chi già svolge un lavoro e pertanto deve sobbarcarsi il peso degli straordinari.
A Pordenone mancano professionalità, mancano primari. Inoltre per evadere le lunghe liste di attesa non è più possibile chiedere al personale turni aggiuntivi dopo la stanchezza della pandemia.
Non c’è altro che da sperare in assunzioni a tempo indeterminato con il nuovo concorso.
La collega Daniela Anoniello, della Cisl, esprime soddisfazione per l’annuncio dell’assunzione a tempo indeterminato di 17 ostetriche destinate a Pordenone e San Vito e di 24 infermieri a tempo determinato.
RITMI DI LAVORO È necessario assicurare un po’ di sollievo ai dipendenti che spesso lavorano sette giorni su sette anche per espletare le vaccinazioni. Si spera che queste nuove assunzioni portino a un punto di svolta in vista di numeri più elevati. Inoltre è stata spostata al 30 giugno del 22 la scadenza per i lavoratori a tempo determinato. Intanto per ottobre si spera nelle graduatorie a tempo indeterminato. Si respira aria di movimento pure nel piano della dirigenza medica.
Per le sale operatorie, è molto delicata la prospettiva di contare sulla disponibilità dei lavoratori per il sabato… E’ necessario personale aggiuntivo e se ne parlerà dopo le ferie.
STRAORDINARI 2020 Intanto è stato reso disponibile un milione di euro per corrispondere gli straordinari del 2020. C’è una notevole parte di lavoratori che ha superato il tetto massimo delle 180 ore fino ad accumularne 250. E’ stato pure chiesto il numero di lavoratori coinvolti nel tempo di pandemia per assicurare loro un adeguato incentivo.
Nell’incontro previsto per il 13 luglio si parlerà di un equo riconoscimento.
La Cisl ritiene opportuno proseguire sulla via del dialogo che finora ha consentito buoni risultati. In caso di posizioni rigide saranno adottate altre modalità di relazione.

Fonte: Redazione Online
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