Pordenonelegge, Coldiretti presenta l’oliveto delle monache
Venerdì 17 settembre alle 16.30 nella loggia del Municipio di Pordenone
Nell’ultimo libro di Nunzio Primavera "L’Oliveto delle Monache" (Pendragon, 2021), si parla di imprenditrici fuori dal comune, di rete di donne e di emancipazione femminile.
In occasione della ventiduesima edizione di Pordenonelegge, Coldiretti Pordenone riserva a questo romanzo uno dei due appuntamenti che l’associazione ha in programma per il festival del libro.
Venerdì 17 settembre alle 16.30 nella loggia del Municipio di Pordenone, l’autore sarà intervistato da Silvia Bosco, giornalista e coordinatrice nazionale di Coldiretti Donne Impresa per raccontare dove in un luogo in Sicilia - ma potrebbe essere ovunque in Italia - non lontano da Messina, tra cielo, monti Peloritani e mare dove il tempo sembra non trascorrere mai, e dove storia, sacralità e leggenda si uniscono in un unico grande affresco. È qui, che ha sede il monastero della Madonnella del Monte, riparo eremitico delle monache benedettine donne speciali la cui mitezza cela una grande modernità e non comune apertura mentale. Il suo oliveto, fonte di pregiato olio extravergine, è il fulcro di una vicenda dai toni verghiani nella quale personaggi apparentemente senza qualità si danno battaglia, chi per amore, chi per avidità e chi per puro senso di giustizia.
Un racconto di uomini, ma soprattutto di donne che, tramite le proprie spiccate capacità imprenditoriali, cercheranno di risolvere problemi all’apparenza insormontabili.
È una storia in cui le donne danno agli uomini grandi lezioni di intelligenza e lungimiranza in molti campi.
Nel lavoro sanno cogliere opportunità che soltanto loro sanno vedere, lì dove nessuno riesce a intravedere occasioni per crescere.
Nella fede sanno essere devote senza cadere nel bigottismo, anche quelle che hanno scelto una vita di preghiera nella clausura di un monastero.
Nella famiglia sanno determinare le scelte giuste con modernità senza cadere in stereotipi propri di un modello di donna casa e chiesa.
Nella società sanno raccogliere stimoli culturali e tradizioni, coniugandoli con la voglia di guardare al futuro divenendo portatrici di innovazione.
In Sicilia dove la donna ha oggi compiuto un cammino di grande crescita e di emancipazione che la porta a essere il vero traino del cambiamento.
La storia si dipana tra desideri contrastanti: salvaguardare un luogo unico al mondo per bellezza oppure lasciarlo all’avidità di chi lo vuole utilizzare per sfruttarlo. Parallelamente, si intrecciano storie d’amore abbastanza semplici e lineari, ma che rendono il gusto della profonda timidezza e dei comportamenti stereotipati del maschio siciliano di fronte all’universo femminile, verso cui resta sempre ammirato e impacciato, ma sostanzialmente immaturo.
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