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Dentro la tv - I Goonies di Napoli

 Napoli oggi, Aniello, Teresa, Gennaro, Raffaele e Sasà, detti Uonderbois, sono cinque amici di dodici anni. Il loro domani è a rischio, perché La Vecchia minaccia lo sfratto delle loro famiglie...

Dentro la tv - I Goonies di Napoli

Racconto avventuroso giocato nel cuore di Napoli con richiami a “I Goonies” e “Stranger Things”

“Never Say Die”. È il motto dei Goonies, il gruppo di ragazzi di Astoria, nell’Oregon, per incitarsi a non arrendersi. Mikey, Mouth, Chunk e Data avevano come obiettivo il ritrovamento del tesoro del pirata Willy l’Orbo per salvare la loro comunità dall’imminente sfratto. “I Goonies” (“The Goonies”, 1985) è uno dei cult hollywoodiani anni ’80, nato dal genio di Steven Spielberg – anche produttore –, su copione di Chris Columbus e regia di Richard Donner. A quarant’anni dall’uscita il film resta uno dei titoli forti del genere avventuroso per ragazzi, giocato sui temi dell’amicizia e della solidarietà tra pari. Lo sanno bene i geniali Duffer Brothers che per la loro seguitissima serie “Stranger Things” (Netflix), un tuffo nel decennio pop e fluo anni ’80 con sfumature da brivido, hanno più volte citato dichiaratamente “I Goonies”. Ora sullo stesso tracciato corre anche la nuova serie Disney+ “Uonderbois” ambientata a Napoli. Dal 6 dicembre su piattaforma.

La storia. Napoli oggi, Aniello, Teresa, Gennaro, Raffaele e Sasà, detti Uonderbois, sono cinque amici di dodici anni. Il loro domani è a rischio, perché La Vecchia minaccia lo sfratto delle loro famiglie. La donna vuole assicurarsi una statuetta di Maradona, che però viene rubata da Tonino, una figura mitica del quartiere che ricorda il Munaciello e Robin Hood. I cinque si calano nella Napoli sotterranea in cerca della statuetta e di un tesoro nascosto…

Pros&Cons. A dirigere la serie sono Andrea De Sica (“Baby”) e Giorgio Romano (“Detective per caso”, i creatori Barbara Petronio e Gabriele Galli; la produzione è targata Lotus – Leone Film Group per Disney+. “Uonderbois” è un racconto avventuroso che si direziona verso un pubblico preadolescente-adolescente (ma anche adulto), che sa esplorare le fratture sociali della nostra contemporaneità virandole però sui territori del fantastico. Come ne “I Goonies”, i cinque amici di dodici anni sono determinati a trovare un tesoro nascosto da tempo nelle profondità di Napoli per salvare le proprie case, per continuare a stare tutti insieme. Non esitano così a scendere nei sotterranei della città, per recuperare la statuetta di Maradona e conoscere anche il nuovo Munaciello, Tonino Uonderboi, sfidando persino la malavita che vuole allungare le sue mani su di loro. La serie risulta di certo interessante e accattivante per scenografie e atmosfere, le vedute di Napoli urbana e sotterranea, cui si uniscono suggestioni magiche legate allo sguardo giocoso dell’età dell’innocenza. E anche se l’intuizione narrativa non risulta del tutto “originale”, proprio per i richiami al film (e alla serie) hollywoodiano, a imprimere fascino e singolarità al racconto è lo sfondo paesaggistico e culturale partenopeo. Dalla visione die primi episodi (6 in tutto, da 45 minuti), la serie parte con il passo giusto, legando bene dinamica di racconto, atmosfera avventurosa-misteriosa e caratterizzazione dei personaggi. Ottimo il cast tutto, in particolare: Serena Rossi, Francesco Di Leva, Massimiliano Caiazzo, Giordana Marengo, Ivana Lotito, Giovanni Esposito, Denise Capezza, Ernesto Mahieux e Nino D’Angelo. 

Consigliabile, problematico-semplice, per dibattiti.

Video: https://youtu.be/eDOxzd8dbuk

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