12 luglio: santi Ermacora e Fortunato patroni della Regione Fvg
Patroni dell'Arcidiocesi di Gorizia e di Udine, oltre a esser venerati anche nella Diocesi di Concordia-Pordenone, Ermacora e Fortunato, sono anche patroni del Friuli e della Regione Friuli Venezia Giulia: per onorarli questa sera è previsto il Solenne pontificale degli arcivescovi e dei vescovi della regione nella basilica madre di Aquileia, che accoglierà anche una Messa celebrata in lingua friulana domenica 16 luglio alle 18.00.
"Oggi è un occasione di festa ma anche di riscoperta dei valori della Chiesa aquileiese attraverso la storia e l'esempio dei martiri e patroni Ermacora e Fortunato.
Sono onorata di rappresentare oggi l'Amministrazione regionale in un momento che è solenne grazie alla presenza dell'arcivescovo e spero che la comunità raccolga il suo invito a non fare affievolire la luce della fede, in grado di illuminare chi è nel buio e in esso non ha voce".
Lo ha affermato l'assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli a margine del Solenne pontificale celebrato dall'arcivescovo di Udine mons. Andrea Bruno Mazzocato nel duomo di Udine in occasione della festività dei Santi Patroni, protomartiri della chiesa Aquileiese, assassinati per la loro fede nell'anno 70 dopo Cristo.
Patroni dell'Arcidiocesi di Gorizia e di Udine, oltre a esser venerati anche nella Diocesi di Concordia-Pordenone, Ermacora e Fortunato, sono anche patroni del Friuli e della Regione Friuli Venezia Giulia: per onorarli questa sera è previsto il Solenne pontificale degli arcivescovi e dei vescovi della regione nella basilica madre di Aquileia, che accoglierà anche una Messa celebrata in lingua friulana domenica 17 luglio alle 18.00.
Mazzocato ha ricordato come nella città pagana di Aquileia Ermacora e Fortunato avessero acceso la luce, allora sconosciuta e nuova, del Vangelo.
"L'arcivescovo ha fatto notare - ha commentato Zilli - come questa celebrazione sia occasione per ricavare dal loro esempio insegnamenti per la nostra società e ha messo in guardia dai rischi dell'affievolirsi della luce del Vangelo, che ha fatto vedere ciò che usualmente nella società resta al buio: i più deboli, coloro che non hanno voce".
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