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Incentivare l’uso del bancomat. L’idea piace

Tre italiani su 5 approvano la proposta sui pagamenti elettronici

Tra le proposte del Governo per trovare le coperture a favore della manovra finanziaria quella che trova maggiore consenso da parte degli italiani è quella di incentivare i pagamenti elettronici, diminuendo l’uso del contante.
Secondo il sondaggio Winpoll-Sole 24 Ore, quasi tre italiani su cinque promuovono l’idea di incentivare l’uso dei pagamenti elettronici, consapevoli che il contante non lascia traccia e può favorire il finanziamento dell’economia sommersa, il riciclaggio di proventi illeciti e l’evasione fiscale.
Poco più di tre su cinque, invece, bocciano le altre proposte governative come il ricorso a tasse sui voli aerei, merendine zuccherate o carburanti per finanziare gli investimenti nell’economia verde.
Avanti tutta allora con la moneta elettronica e i premi per chi la usa, anche se secondo alcuni ci sono già molti meccanismi per combattere l’evasione, basti pensare che dai primi di settembre la Banca d’Italia, tramite l’Uif, l’unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, effettua controlli sull’uso anomalo di contanti. Questa misura, prevista dalla riforma del 2017, prevede l’invio delle comunicazioni su prelievi e versamenti in banche, Poste, istituti di pagamento. Si potrà sapere il nome di chi ritira o versa banconote per oltre 10mila euro complessivi in un mese.
La Uif è l’autorità che si occupa di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo: acquisisce i flussi finanziari e le informazioni principalmente attraverso le segnalazioni di operazioni sospette da intermediari finanziari, professionisti e altri operatori. Poi effettua un’analisi finanziaria e valuta la rilevanza ai fini della trasmissione agli organi investigativi e all’autorità giudiziaria. Nel 2018 le segnalazioni di operazioni sospette all’Unità di informazione finanziaria sono state complessivamente 98.030, circa 4.200 in più rispetto a quelle del 2017: un incremento del 4,5%.
I pagamenti in contanti in Italia sono da sempre soggetti a limitazioni volute dalla normativa, al fine di arginare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro derivante da attività illecite.
La guerra all’uso del contante è iniziata nel 2016 quando è stato alzato il tetto massimo di scambio in contanti da 1.000 a 3.000 euro. Inoltre da luglio 2018 è fatto divieto a tutti i datori di lavoro di corrispondere in contanti il salario ai dipendenti. Anche le pensioni a parire da 1.000 euro, in base a una legge del 2011, non possono essere riscosse in contanti ma solo mediante versamento su conto corrente.
Nonostante queste misure l’evasione fiscale in Italia rimane alta. Per cui il Governo sta pensando di rendere obbligatorio il bancomat dal 2020, con un mix di sanzioni e bonus che mirano a disincentivare l’uso dei contanti e favorire la tracciabilità dei pagamenti.
In particolare si prevede di introdurre delle sanzioni per i professionisti e commercianti che non utilizzano il POS e come incentivo, invece, per i consumatori un rimborso Irpef per alcune spese che ad oggi non sono detraibili.
Si parla ad esempio di consentire ai contribuenti di richiedere a rimborso il 19% delle spese sostenute per servizi in ambito domestico, come per l’idraulico e l’elettricista.
Inoltre allo studio del Governo c’è il meccanismo di cash-back sulle transazioni elettroniche. Chi paga con bancomat o altri mezzi tracciabili, potrebbe vedersi restituire alla fine del mese o del trimestre una somma che va dal 2% al 4% della spesa sostenuta.
I commercianti si lamentano che il vero problema sono i costi di commissione elevati che devono sostenere con la moneta elettronica. Il Governo a questo riguardo è intenzionato a ridurre questi costi e ad attuare un’altra misura importante per la tracciabilità: si potrà usufruire delle detrazioni fiscali, a partire dal 2020, soltanto per le spese pagate mediante carte, bamcomat o bonifici.
Per finire c’è l’ipotesi già ventilata in passato della lotteria degli scontrini, novità direttamente collegata all’obbligo dei corrispettivi telematici che, dal 1° gennaio 2020, coinvolgerà tutti i soggetti che emettono scontrini o ricevute per la certificazione delle proprie vendite o prestazioni.
Fiorenza Poletto

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