Un bambino e l'al di là
Nonno riposa in pace dove nascono i fiori
Un volume dedicato ai nonni che non ci sono più e ai bambini che si chiedono dove vanno le persone care quando la loro vita finisce: possibile illustrarlo senza che la tristezza e il dolore per la perdita prendano in ostaggio il lettore? È possibile con la poesia delle parole e le immagini di Arianna Papini. Nel 2018 è stata riconosciuta come la miglior illustratrice dell’anno. Tavole a doppia pagina, testi tanto lapidari quanto lievi. "Nonne e nonni con le ali", per metà, "canto per i nonni volati via", e per metà, con un giravolta , "canto per tenerezza di una viva e costante presenza nelle cose di tutti i giorni". Che ci siano ancora i nonni volati via come le rondini nel sole di primavera, nel profumo del risotto e nell’erba che pizzica le gambe, a tavola nei giorni di festa, negli occhi fissi del gatto di famiglia, nel buio che scende la sera in famiglia, nelle mani che scompigliano i capelli, nel buio delle cose e in tanto altro: nell’emozione di ogni istante della vita sono le perone amate anche se invisibili, che guidano le scelte dei nipoti. Scrive l’autrice Arianna Papini: "Questo libro è nato per consolarmi della perdita della nonna e cresce per la perdita di mio papà: è solo nella perdita che sappiamo questo e possiamo narrare la grande magia della condivisione tra i nonni che ci rimangono nel cuore e i nipotini che guardano incantati il firmamento e sentono dove volano gli aquiloni, gli angeli e i loro sogni".
Nella letteratura italiana per l’infanzia c’è sempre esitazione, incertezza e titubanza nel trattare l’argomento del lutto, della perdita di qualche persona cara. Quando ciò accade, lo fa in punta di penna con metafore attentissime alla sensibilità dei bambini, con un filo ricorrente legato alla figura dei nonni. Il rapporto che si instaura con i nipoti è speciale, diretto, emozionale, istintivo, ed è come perdita inspiegabile: purtroppo, per i piccoli è un dolore che si confronta con un grande dolore personale; c’è bisogno di aiutare a comprendere ed accogliere il dolore, a superare lo spaesamento causato dalla dispersione dei tanti riti legati al lutto, che permettono agli adulti di elaborare e di accettare la dipartita di una persona cara. Si può raccontare la verità senza sgomentare i piccoli e lasciarli nello sconforto, senza entrare in contrasto con il narrare storie , far uso di metafore, di immagini, elementi di fantasia con cui i fanciulli hanno molta confidenza. Come ci insegna Alberto Pellai, psicoterapeuta dell’età evolutiva, questi codici possono diventare collegamento tra realtà e immaginazione, perché in fondo, di fronte alla morte, si deve fare ricorso al pensiero astratto, qualunque siano le credenze cui ci si affida.
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