Commento al Vangelo
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Domenica 6 febbraio, commento di don Renato De Zan

Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini

 

Domenica 6 febbraio, commento di don Renato De Zan

06.02.2022. 5° del tempo Ordinario, anno C

 

Lc 5,1-11

In quel tempo, 1 mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2 vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3 Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. 4 Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». 5 Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6 Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7 Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 8 Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». 9 Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10 così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». 11 E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

 

Tematica liturgica

 

1. “A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune” (1 Cor 12,7). In questa semplice frase di Paolo è racchiuso il mistero della vocazione che ognuno di noi ha ricevuto da Dio. Si tratta di una manifestazione dello Spirito che realizza la persona e contemporaneamente arricchisce la comunità. Quanto appena detto impedisce di “schematizzare” la vocazione perché ogni persona è una singolarità irrepetibile. È vero che c’è la vocazione alla vita da single o alla vita matrimoniale, alla vita consacrata o al sacerdozio, ma all’interno di ogni schema vocazionale c’è la variante che ogni persona incarna. Qualunque sia la sua vocazione, ogni cristiano diventa collaboratore del progetto divino di salvezza. Si tratta di un’esperienza vissuta da tutti, spesso ignorata da molti.

 

2. I modelli biblici di vocazione sono molteplici e molto diversi tra loro. Abramo venne chiamato da Dio in modo progressivo. Samuele ebbe la vocazione durante il sonno. Amos fu chiamato ad essere profeta mentre pascolava il gregge. Isaia ebbe la vocazione nel tempio con un rito di iniziazione particolarissimo (prima lettura di oggi, Is 6,1-2.3-8). Geremia fu chiamato ad essere profeta mentre era ancora ragazzino.

Pietro ebbe la vocazione dopo una pesca miracolosa (vangelo di oggi, Lc 5,1-11), Matteo al banco delle imposte. Natanaele venne chiamato subito dopo un momento particolare vissuto sotto il fico, mentre Paolo ebbe una vocazione speciale con una folgorazione di luce accecante, vicino a Damasco.

 

3. Pietro ha avuto la sua chiamata dopo un miracolo (vangelo di oggi, Lc 5,1-11). Il primo passo della chiamata consiste nel fatto che Gesù chiede aiuto a Simone (“Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra”). Il secondo passo consiste nel miracolo che Gesù compie a favore di Simone (“Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano”). Il terzo passo si identifica nell’autoconsapevolezza di Simone: egli sa di non essere degno di ciò che gli viene donato (“Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore”). L’ultimo passo consiste nel cambio di operatività a causa della vocazione (“Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini”).

 

Dimensione letteraria

 

1. Il testo biblico e quello biblico-liturgico del vangelo sono uguali, esclusa l’aggiunta liturgica dell’incipit (“In quel tempo”). Sotto il profilo letterario, il testo può essere scandito in tre momenti. Nel primo (Lc 5,1-3) Gesù si manifesta come il Maestro che insegna alle folle e si avvale della collaborazione materiale di Simone. Nel secondo momento (Lc 5,4-7) Gesù compie il segno della pesca miracolosa a favore di coloro che chiamerà, sovvertendo ogni esperienza umana in contrario (“Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla”). Nel terzo (Lc 5,8-11) Gesù lo chiama alla propria sequela, dopo aver accolto la confessione di Simone (“Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore”).

 

2. La prima lettura (Is 6,1-2ab.3-8) è un testo eclogadico (= composto da elementi scelti). Lo stico tolto non ha importanza teologica. Il legame tra la prima lettura e il vangelo è dato dal tema della vocazione. Nell’AT c’è Isaia, nel NT c’è Simone.

 

Riflessione biblico-liturgica

 

1. La folla faceva ressa per ascoltare la parola di Dio detta da Gesù. Per quest’opera Gesù si serve della collaborazione di Simone. Oggi si serve di ogni vocazione, ma in modo particolare si serve della vocazione all’ordine sacro. Chi ha la vocazione sacerdotale, per l’imposizione delle mani del vescovo, riceve il compito di continuare ciò che Gesù ha iniziato: annunciare la Parola con la fedeltà, avvicinare e rendere esperimentabile il Signore ai fedeli attraverso i vari Sacramenti.

 

2. Il sacerdozio ministeriale ha molteplici modi per esprimersi. La dichiarazione conciliare “Presbyterorum Ordinis” dice che “tutti i presbiteri, cioè, hanno la missione di contribuire ad una medesima opera, sia che esercitino il ministero parrocchiale o sopraparrocchiale, sia che si dedichino alla ricerca dottrinale o all'insegnamento, sia che esercitino un mestiere manuale,…..sia infine che svolgano altre opere d'apostolato o ordinate all'apostolato...” (P.O n.8).

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