Domenica 10 aprile, commento di don Renato De Zan
E' la domenica della lettura della "Oggi con me sarai in paradiso"
10.04.2022 Domenica di Passione o delle Palme, anno-C
Breve riassunto del racconto della Passione secondo Luca (Lc 22,1-23,56)
Il racconto inizia con il complotto contro Gesù e la presentazione del tradimento di Giuda (Lc 22,1-6). Seguono i preparativi per la cena pasquale di Gesù con i suoi discepoli (Lc 22,7-13). Durante la cena Gesù istituisce l’Eucaristia (Lc 22,14-20), annuncia il tradimento di Giuda (Lc 22,21-23) e propone il più piccolo come il più grande a immagine del Maestro che è il più grande, ma è servo (Lc 22,24-30). Gesù annuncia anche il tradimento di Pietro e il suo ravvedimento per custodire e confermare la fede dei suoi fratelli (Lc 22,31-34). Poi prepara i suoi discepoli alla passione, dicendo loro che è adempimento della Scrittura (Lc 22,35-38). Dopo la preghiera al Getsemani, Gesù viene arrestato (Lc 22,39-53) e Pietro lo rinnega (Lc 22,54-62). Oltraggiato e processato dal Sinedrio (Lc 22,63-71), è portato da Pilato che, compiuto una prima parvenza di processo, lo manda da Erode che, a sua volta, lo rinvia da Pilato, il quale determina la sorte di Gesù (Lc 23,1-25). Condotto al Calvario, Gesù viene crocifisso e oltraggiato (Lc 23,26-38). Dopo l’episodio del buon ladrone, Gesù muore (Lc 23,39-46). Il centurione confessa: “Veramente quest’uomo era giusto”. La gente si percuote il petto mentre i conoscenti e le donne osservano tutto da lontano (Lc 23,47-49). Gesù, infine, viene calato dalla croce e sepolto da Giuseppe di Arimatea (Lc 23,50-56).
Tematica liturgica
1. Con la Passione e la Morte (vangelo, Lc 22,1-23,56) Gesù adempie le profezie del Servo di Yhwh. La prima lettura (Is 50,4-7), infatti, è costituita da una parte cospicua della terza profezia del Servo di cui vengono dipinte con pennellate veloci le sofferenze redentrici. L’inno prepaolino della seconda lettura (Fil 2,6-11), invece, sintetizza il mistero di Gesù: Incarnazione, Passione-Morte, Risurrezione e Signoria. Non è possibile contemplare Gesù nella sua sofferenza, dimenticando che c’è anche la Risurrezione.
2. Di fronte al racconto della passione secondo Luca (Lc 22,1-23,56) molti sarebbero portati a sottolineare le sofferenze fisiche di Gesù. L’evangelista è di parere diverso (per esempio, Luca non parla della flagellazione). Luca sottolinea la sofferenza morale di Gesù. Nel momento più faticoso (Getsemani) i suoi discepoli dormono, Giuda lo tradisce e Pietro, poco dopo, fa altrettanto. Luca suggerirebbe, forse, l’atteggiamento della contemplazione (le folle stanno a “guardare” e le donne fanno lo stesso: cf Lc 23, 35.48.49).
3. La Liturgia suggerisce un secondo criterio interpretativo: “Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’ che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione”. Gesù è il “modello” e la sua passione “il grande insegnamento”: sono i due assi di lettura che la Liturgia propone.
4. Il primo grande insegnamento della Passione e della Morte di Gesù è l’obbedienza: “…Umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò…”. La scelta di Gesù è perfettamente opposta alla scelta “superba” di Adamo che volle “disobbedire a Dio” per diventare dio di se stesso.
Dimensione letteraria
1. In Lc 22,1-23,56 Luca segue lo schema del racconto di Marco, ma aggiunge anche elementi tratti dalla sua fonte particolare. Sono tipici di Luca diversi episodi come il sudore di sangue al Getsemani, le parole di salvezza al buon ladrone; l’affidamento del proprio spirito al Padre; ecc. Luca, inoltre, si è ispirato ai racconti veterotestamentari e intertestamentari di epoca maccabaica sul martirio dell’uomo giusto. Il miglior indizio di tale scelta si trova nelle parole del centurione: “Veramente quest’uomo era giusto” (Lc 23,47).
2. A questo punto si può comprendere perché molti esegeti chiamano il racconto della passione secondo Luca la passione del “profeta martire” o del “giusto innocente condannato”. Il racconto della Passione-Morte di Gesù è stato concepito per l’uso liturgico. Per questo motivo i riferimenti cronologici sono così scarsi. Sembra che tutto avvenga in una notte e in un giorno. Ma a ben vedere qualche elemento cronologico c’è anche se none videnziato(cf Lc 22,66: “Appena fu giorno…”; Lc 23,44: “Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio”).
Riflessione biblico-liturgica
1. Il racconto della Passione-Morte è il punto omega delle tentazioni che Gesù ha subito all’inizio della sua vita pubblica. Luca, infatti, a conclusione del racconto scrive: “Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato” (Lc 4,13). Quel tempo fissato lo troviamo in Lc 22,3, all’inizio del racconto della Passione-Morte: “Allora Satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era uno dei Dodici”. Gesù sottolinea il tema in Lc 22,53: “Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre”.
2. Nel vangelo di Luca, Gesù appare come Colui che nella sofferenza (tradimento, abbandono, dolore, morte) sa compiere la volontà di Dio nella solitudine e nell’abbandono umano (Lc 22,39-46), ripaga il male con il bene (22,47-53), testimonia con coraggio la propria identità di fede (Lc 22, 66-71), difende la propria dignità di Figlio di Dio (Lc 23,1-25), dona il perdono incondizionato (Lc 23,33-34) e nel momento della morte, si affida con fiducia totale a Dio: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (Lc 23,46).
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