Portogruaro
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Unzione degli infermi, celebrazioni a Sant’Andrea e San Giovanni

Giovedì 11 febbraio preghiera e attenzione viene dedicata ai malati

Unzione degli infermi, celebrazioni a Sant’Andrea e San Giovanni

Giovedì 11 febbraio, memoria della Madonna di Lourdes, una particolare preghiera e attenzione viene dedicata ai malati, posti sotto la protezione di Maria. Ogni anno, per l’occasione, nella messa delle 10.30, nel duomo di Sant’Andrea, c’è una celebrazione ad essi dedicata, come pure nella Chiesa di San Giovanni, alle 18.30. Il segno più significativo è senz’altro quello della "unzione degli infermi" che, per la Chiesa, risuona non solo come una condivisione dell’evento di Cristo, morto e risorto, ma anche come un augurio, sottolineato dalla formula che usa il sacerdote, segnando il capo e le mani dei fedeli, con l’olio benedetto dal vescovo, il Giovedì Santo: "Per questa santa unzione e per la sua piissima misericordia, ti aiuti il Signore, con la grazia dello Spirito Santo e, liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi".

Già nei giorni precedenti ci sono stati altri riti significativi, che risuonano come un inno alla vita: la benedizione delle candeline, martedì 2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù al tempio (messe ore 8, 10.30 e 18). E mercoledì 3, memoria di San Biagio, con l’augurale preghiera di liberazione "dal mal di gola ed ogni altro male" (San Giovanni, ore 8 e 18.30). Appuntamenti seguiti dalla preghiera di adorazione, giovedì 4 febbraio, presso la chiesa di San Giovanni, come ogni settimana, prima della celebrazione dell’eucaristia, alle 18.

Il rammarico del parroco don Giuseppe (con le comunità di Sant’Andrea, Sant’Agnese e Lison), nel contempo delegato vescovile per la Vita Consacrata, è di non aver potuto organizzare, come ogni anno, la giornata dedicata ai Consacrati e Consacrate presenti in diocesi. Di solito si teneva al duomo concattedrale di San Marco, alla presenza dei Vescovo Pellegrini - quest’anno avrebbe dovuto essere il 7 febbraio. L’aspirazione, per quando si uscirà dalla pandemia, è di celebrare la festa dei rispettivi "giubilei" o anniversari di consacrazione di ciascuna persona, in un unico grande evento, in data da destinarsi, per sottolineare la riconoscenza di tutta la diocesi, per la loro presenza nelle comunità.

Fonte: Redazione Online
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