Associazione Noi Migranti sullo Ius Scholae
Vista più da vicino la questione è questa: nel reparto Maternità dell’Ospedale Civile di Portogruaro, da più di un decennio, il 25% dei nati è figlio di genitori stranieri. Una fortuna per tutti. senza queste nascite il reparto sarebbe già chiuso. All’IC Pascoli su 126 alunni stranieri ben 82 sono nati in Italia mentre al Luzzatto lo sono 85 su 141.
Il Consiglio Comunale di Portogruaro si è già espresso 11 anni fa, seguito da Concordia Sagittaria e Fossalta di Portogruaro: si tratta del tanto discusso Ius Schoale, un testo di legge che modifica le norme sulla cittadinanza - ferme alla legge n.91 del 1992 quando a capo del governo c’era Andreotti e presidente della Repubblica Cossiga - riconoscendo la possibilità di richiedere la cittadinanza italiana ai ragazzi nati in Italia o arrivati prima del compimento dei 12 anni che abbiano almeno 5 anni di studio nel nostro Paese.
Sono passati trent’anni e oggi l’Italia è un paese dove nascono e crescono con lo status di stranieri centinaia di migliaia di bambini e ragazzi solo perché entrambi i loro genitori non hanno la cittadinanza italiana (basterebbe che mamma o papà fosse italiano e anche loro sarebbero considerati italiani a tutti gli effetti).
Vista più da vicino la questione è questa: nel reparto Maternità dell’Ospedale Civile di Portogruaro, da più di un decennio, il 25% dei nati è figlio di genitori stranieri. Una fortuna per tutti. senza queste nascite il reparto sarebbe già chiuso. Questi neonati, crescendo, frequentano le scuole materne e poi le primarie nel nostro territorio. Una parte prosegue gli studi negli Istituti Superiori. Qualcuno si iscrive all’Università per laurearsi. Ragazzi che crescono tra la cultura, gli usi e le tradizioni della famiglia e quelli dei loro coetanei italiani con cui condividono l’istruzione, dalla lingua alla storia. Si considerano italiani e i loro compagni di classe non li percepiscono come stranieri. Devono però aspettare di compiere i 18 anni per chiedere la cittadinanza italiana.
Non sono pochi questi ragazzi. Tanto per dare qualche numero: all’IC Pascoli su 126 alunni stranieri ben 82 sono nati in Italia mentre al Luzzatto lo sono 85 su 141. Basandosi su queste proporzioni si possono stimare in circa 1.000 il totale degli studenti stranieri nati in Italia che frequentano le scuole primarie e secondarie del Portogruarese (il report "I numeri in valigia" pubblicato ad aprile dice che gli stranieri sono poco più di 1.450 in tutto). Se la legge venisse approvata il Portogruarese potrebbe ringiovanire, nel giro di qualche anno, la componente italiana della sua popolazione.
La nostra associazione sostiene questa iniziativa di legge che nasce sulla scia della campagna "L’Italia sono anch’io" avviata nel 150° dell’Unità d’Italia. Una campagna a cui aveva aderito anche la Città di Portogruaro con una delibera del Consiglio (la n° 108 del 20.12.2011) seguita dal riconoscimento simbolico - prima città del Veneto a farlo - della cittadinanza italiana ai bambini stranieri nati in Italia e residenti in città (delibera nr. 66 del 24.09.2012) con la consegna di una pergamena nel corso di cerimonia ufficiale organizzata con il 2 giugno, Festa della Repubblica. Analoga iniziativa venne subito dopo assunta dai Consigli Comunali di Concordia Sagittaria e Fossalta di Portogruaro.
Da parte nostra riteniamo che questi bambini e ragazzi non debbano compiere chissà quale altro atto per meritarsi la cittadinanza italiana. A meno che non consideriamo la nostra scuola come una esperienza insignificante o marginale nella vita delle persone che la frequentano.
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