Pordenone
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Polo tecnologico, aumento di capitale Cercasi partner con vocazione all’innovazione

Decisione dell’assemblea. L’ente indicato come modello di compartecipazione tra pubblico e privato

Polo tecnologico, aumento di capitale Cercasi partner con vocazione all’innovazione

L'Assemblea dei Soci del Polo Tecnologico si è riunita nei giorni scorsi e ha deliberato all’unanimità il progetto di aumento di capitale sociale.
Termine finale di sottoscrizione il 30 giugno 2021, per un aumento pari ad euro 702.122, e pari numero di azioni, riservato a un panel di imprese che il Consiglio di Amministrazione è delegato ad individuare fra quelle maggiormente caratterizzate da vocazione all’innovazione di prodotto e di processo, potendovi comprendere le relative associazioni di categoria.
È la valorizzazione della vocazione imprenditoriale del territorio il fine ultimo di questo progetto, fortemente voluto dalla compagine societaria e dagli amministratori.
Il percorso è espressione di una volontà congiunta tra l’attuale socio di maggioranza Regione Friuli Venezia Giulia e Confindustria Alto Adriatico, per consolidare un tavolo virtuoso al quale siederanno soci pubblici ed imprese private, per attuare politiche industriali e trovare soluzioni operative per la competitività del sistema industriale della regione.
L’aumento di capitale, che va di pari passo al cantiere per l’ampliamento della sede storica del Polo in via Roveredo e della LEF di San Vito, conferma la visione strategica dei soci del Polo, che guardano al di là della crisi pandemica, per investire in specializzazioni distintive, innovazione e digitalizzazione, e dare strutturale competitività alle imprese del territorio e quindi benessere e ricchezza ai cittadini.
“L’aumento di capitale sociale rappresenta un nuovo momento di crescita del Polo Tecnologico di Pordenone e si tradurrà in un ulteriore salto di qualità sotto il profilo dell’innovazione applicata a prodotti e processi di sviluppo. Prosegue un percorso virtuoso che, con l’ingresso di nuove imprese orientate all’innovazione, favorisce la costruzione di un partenariato pubblico-privato quale sede di confronto rispetto alle politiche industriali e quale modello operativo di dialogo tra l’impresa e la politica”. Così Alessia Rosolen, Assessore regionale alla Ricerca, esprime “vera e convinta soddisfazione per un’operazione che conferma l’incoraggiante stato di salute del Polo Tecnologico. Serve la maturità di capire che è tempo di superare la logica secondo cui il Parco Scientifico Tecnologico debba presidiare il territorio in modo esclusivo ed autosufficiente. La Regione punta e continuerà a puntare su un modello fondato sulle specializzazioni: il Polo di Pordenone ha nella digitalizzazione, nella sostenibilità e nell’edilizia 4.0 le dimensioni da potenziare, valorizzare e sviluppare. Non possiamo più pensare che ogni singolo Parco sia una realtà autonoma e sovrana”.
Il Polo Tecnologico accelera dunque il suo percorso, confermando di essere il punto di riferimento regionale per le aziende innovative che stanno avviando processi di digitalizzazione.
Industria 4.0, Transizione 4.0 e nuove tecnologie per la competitività del Sistema produttivo sono I temi quotidiani del dialogo Imprese-Polo.
In Assemblea il Presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti ha precisato che “L’aumento del capitale riservato alle imprese è un evento di finanza straordinaria che sancisce lo stretto legame tra imprese del territorio e Polo sul tema digitalizzazione e sostenibilità. Non aspettiamo i trasferimenti del Recovery Found – ha aggiunto – ma, come sempre, anticipiamo le mosse vincenti con spirito inclusivo e creatività nei modelli di business”.
Grande soddisfazione per il Presidente del Polo Valerio Pontarolo: “Nel mio mandato ho avuto la soddisfazione di integrarmi con la struttura e di armonizzare le attività del Polo con gli altri parchi regionali. Come imprenditore ho apprezzato i servizi e le competenze della struttura del Polo e come Presidente ho approfondito la conoscenza delle attività e dei risultati. Ora, con l’aumento riservato ad altri imprenditori, questa esperienza sarà aperta ad altri colleghi imprenditori e nuovi soci”.
Il Polo Tecnologico diventa oggi un modello virtuoso di partecipazione pubblico-privata. Un modello che segue e ascolta la vocazione imprenditoriale del territorio, non dimenticando la dimensione regionale.
“Il singolo Parco – conclude infatti l’Assessore Rosolen - diventa un punto di riferimento per tutto il territorio regionale, non solo per un ambito ristretto. Nei confronti del Polo di Pordenone abbiamo attuato una strategia di sviluppo che assecondasse le vocazioni di un territorio proiettato verso una dimensione operativa molto pronunciata, che si concilia con una forte presenza dei privati. Nel territorio udinese abbiamo aperto nuove prospettive al Consorzio Innova con sede ad Amaro che versava in una condizione agonizzante e non esisterà più come entità giuridica, ma le cui strutture continueranno a funzionare sotto un altro soggetto. Nei confronti di Friuli Innovazione, che diventa l’altro Parco Scientifico Tecnologico, abbiamo privilegiato una presenza istituzionale molto forte. Il vero punto di contatto tra queste realtà è la regia regionale: l’obiettivo è rafforzare il sistema e creare le condizioni affinché la collaborazione consenta di perfezionare i rispettivi ambiti di specializzazione, dando vita a un sistema regionale della ricerca che mette l’innovazione al servizio del tessuto produttivo e della comunità di questa regione”

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