Palazzo Candiani si rifà il look
Ospità la casa del primo sindaco della città nell'Italia unita
Ha mutato completamente volto il palazzo che in Corso Vittorio Emanuele è conosciuto come palazzo Candiani, per essere stato di proprietà di Vendramino Candiani, primo sindaco di Pordenone nell’Italia Unita.
In realtà il palazzo porta una lunga serie di nomi, come quasi tutti quelli del Corso, a memoria dei passaggi di proprietà: Palazzo Savino, Suja, Candiani, Toscano, Tolusso. Al centro della facciata è rimasta la celebre targa posizionata nel 1882 in occasione della venuta di Garibaldi in città e dell’aver parlato dal balcone del palazzo.
La facciata è stata restaurata recentissimamente dai Magri nell’ambito del progetto Facciate del Corso - Comune di Pordenone. La direzione lavori è della Soprintendenza FVG. Nel tempo il palazzo, frutto di due accorpamenti, aveva completamente mutato il decoro della facciata, sì da divenire scialba e priva degli antichi decori. Si deve alla memoria di Giancarlo Magri che durante un restauro datato 1956 con il suo maestro Tiburzio Donadon sul lato sinistro del palazzo ricordava di aver potuto scorgere un frammento di brano decorativo. Il vasto lavoro ha comportato la ripulitura dell’intera facciata con il rinvenimento di brani di mattoni ben delineati, con connessure fugate con uno stilo, come usava in piena epoca medievale. Partendo da destra sottogronda in origine una splendida partitura a scacchiera con alternanza rosso, verde, giallo, come in tante case picte della città. La comparsa di due stemmi ha stupito i passanti: Stemma rosso al palo d’argento arma di Hartneid Von Weibenegg, di Stiria, Capitano austriaco nel 1353. Stemma raffigurante un gufo nero con zampe aggrappate a uno scalino di quattro palchi, riferibile a Conrad - Von - Auffenstein, Capitano austriaco nel 1353/1355. Scoperta anche un’ampia finestra cinquecentesca con scritta ancora leggibile [UNII] MILLENIS [ AV]ITA, HIIS CURRENTIB[US] [IESU ] CHRISTI D[OMINI]. Sul lato sinistro del palazzo si evidenza il mutare dei proprietari e i lavori da essi fatti realizzare, difficili da individuare. Si sono scoperte decorazioni geometriche che contornano una splendida ritrovata monofora. Sopra il primo arco a sinistra a tutto sesto, risalente alla prima costruzione, una partitura arabescata e al centro lacerto leggibile dello stemma di Pordenone. A completamento grande lavoro di intonaco neutro nelle zone prive di affreschi allo scopo di dare unione al complesso pittorico, ma distinguibile dal tessuto primitivo. Un altro importante brano della nostra storia è riemerso da un importante e appassionato lavoro. Si ringrazia Giancarlo Magri & C.s.n.c per aver messo a nostra disposizione la relazione tecnica del restauro ai fini della stesura di questo testo.
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