Il Fai di Pordenone “sulle di Carlo Scarpa”
Visita guidata ad Altivole e Possagno con la delegazione di Pordenone in programma sabato 29 aprile. Prenotazioni entro venerdì 28
Il Fai delegazione di Pordenone organizza per sabato 29 aprile un pomeriggio “sulle orme di Carlo Scarpa” con visite guidate ad Altivole e Possagno. Per partecipare occorre prenotarsi entro venerdì 28 aprile a questo indirizzo Sulle orme di Carlo Scarpa | Evento FAI (fondoambiente.it)
PROGRAMMA
ORE 14.15: Ritrovo nel parcheggio del cimitero di Altivole in Via Brioni. (Il cimitero dispone di un parcheggio di piccole dimensioni; nel caso in cui non si trovi parcheggio, è possibile lasciare la propria autovettura nei pressi della chiesa del paese di San Vito di Altivole).
ORE 14.30-15.30: Visita guidata a cura del FAI – Fondo Ambiente Italiano al MEMORIALE BRION – NUOVO BENE FAI, un capolavoro di Carlo Scarpa in un camposanto di paese.
ORE 16.15-17.35: Visita guidata a cura del personale del museo alla CASA NATALE e al MUSEO GYPSOTHECA ANTONIO CANOVA, il luogo che custodisce l’eredità storica e artistica del più grande scultore del periodo neoclassico. Il percorso di visita comprenderà anche la nuova mostra “Canova e il potere – La collezione Giovanni Battista Sommariva” nata da un’idea di Vittorio Sgarbi, a cura di Moira Mascotto ed Elena Catra.
Al termine, per chi lo desiderasse, aperitivo con i volontari del FAI.
INFORMAZIONI UTILI
Il programma delle visite è rivolto esclusivamente ai soci FAI; per chi non ha ancora la tessera è possibile iscriversi in loco.
La quota di partecipazione prevede un contributo di 20,00€ a testa da versare con bonifico bancario.
La visita è rivolta a un gruppo di massimo 25 persone con prenotazione obbligatoria.
Approfondimenti
“Sulle orme di Carlo Scarpa” è un’uscita in giornata organizzata dalla Delegazione FAI di Pordenone per scoprire alcune tra le opere più rappresentative dell’architetto veneziano: il Memoriale Brion e il Museo Gypsotheca Antonio Canova.
Memoriale Brion
Donato al FAI da Ennio e Donatella Brion, fu commissionato nel 1969 dalla loro madre Onorina Brion Tomasin, in memoria del marito defunto, Giuseppe Brion, nato a San Vito di Altivole, fondatore e proprietario della Brionvega, azienda di punta nella produzione di apparecchi elettronici di design del secondo Dopoguerra.
Ultima opera di Carlo Scarpa, tra le sue più complesse, originali, significative e care, fu realizzato tra il 1970 e il 1978, anno della morte dell’architetto in Giappone. Il Memoriale Brion è un cimitero di famiglia: uno straordinario virtuosismo da forma a un grande giardino aperto a tutti, a un luogo di silenzio, pace e armonia, pervaso da un profondo senso del sacro, in cui si fondono culture e religioni diverse, per invitare chiunque lo visiti a una riflessione universale sulla vita e sulla morte, un’esperienza memorabile, unica e coinvolgente. In uno spazio defilato e discreto, al confine tra il memoriale privato e il cimitero pubblico, si trova, infine, la tomba dello stesso Carlo Scarpa, che qui volle essere sepolto.
Museo Gypsotheca Antonio Canova
Si tratta dell’unico ambiente museale portato interamente a compimento dall’architetto Carlo Scarpa ed è allo stesso tempo una delle sue creazioni più perfette.
Scarpa riuscì a creare una struttura che si armonizza con la basilica ottocentesca già esistente e con il paesaggio circostante, il suo punto chiave. La luce naturale e l’intelligente posizionamento di vetrate angolari coniuga la coreografia dei corpi del Canova alle verdeggianti colline, evocando nell’osservatore un’immagine di perfezione. Un’ulteriore particolarità dell’Ala Scarpiana è la presenza di uno specchio d’acqua ai piedi de Le Grazie. La luce qui riflessa modula le forme con infinite variazioni e i tre corpi sembrano muoversi ad ogni istante del giorno, riflettendo e creando ombre che si infrangono sullo spazio aperto.
“Canova e il potere – La collezione Giovanni Battista Sommariva” è una mostra che omaggia il sommo maestro ricostruendo le prestigiose relazioni che l’artista ebbe con i massimi esponenti del panorama politico e culturale dell’epoca, mettendo in luce il legame indissolubile esistente tra l’arte e il potere. L’esposizione indaga per la prima volta la figura complessa di Giovanni Battista Sommariva e la sua preziosa collezione che annoverava opere di Francesco Hayez, Bertel Thorvaldsen, Pierre Paul Prud'hon e dello stesso Antonio Canova, alcune delle quali eccezionalmente riunite per l’occasione al Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno.
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