Coldiretti: petizione contro cibo sintetico la firma del parlamentare Loperfido
L’Onorevole Emanuele Loperfido di Pordenone sostiene con la propria firma la petizione promossa da Coldiretti, che ha come fine la richiesta di una norma che vieti in Italia la produzione e commercializzazione dei cibi sintetici. La firma è arrivata dall’Argentina, dove Loperfido è in questi giorni impegnato nella Prima Missione del progetto UE DEVCO ad Avellaneda.
L’Onorevole Emanuele Loperfido di Pordenone sostiene con la propria firma la petizione promossa da Coldiretti, che ha come fine la richiesta di una norma che vieti in Italia la produzione e commercializzazione dei cibi sintetici. La firma è arrivata dall’Argentina, dove Loperfido è in questi giorni impegnato nella Prima Missione del progetto UE DEVCO ad Avellaneda. Il sostegno alla petizione si aggiunge alle già oltre tremila firme raccolte in provincia in due settimane.
"Non è pensabile che le Istituzioni Europee da un lato sostengano e finanzino progetti che, giustamente, puntino alla biodiversità e sostenibilità ambientale e dall'altro chiudano gli occhi di fronte al cibo di laboratorio" dichiara l'Onorevole Loperfido che, come detto, in questi giorni è stato a capo di una delegazione che lo ha portato a visitare la provincia di Santa Fe, una provincia composta prevalentemente da discendenti di emigranti friulani e che vede proprio nell'agroalimentare la principale fonte economica della zona.
"Accennato della raccolta firme il Senatore Dionisio Scarpin" con cittadinanza italiana in quanto discendente di famiglia friulana, già Sindaco di Avellaneda ed ora Senatore "una volta illustrata l'iniziativa ha accettato di buon grado di sostenere con la sua, significativa, firma di Coldiretti" continua Loperfido.
"Con il Sindaco Paolo Nadal di Roveredo ed il Sindaco di Valdobbiadene Luciano Fregonese", proprio grazie al progetto finanziato dall'Unione Europea, accompagnati dal direttore di Informest Graziano Lorenzon "abbiamo parlato per ore, agli agricoltori, alle associazioni d'impresa, alle cooperative agricole dell'importanza dello sviluppo di un agricoltura sostenibile, all'insegna della peculiarità di ogni territorio, della valorizzazione del lavoro agricolo e del potenziamento del marketing territoriale, per dare il giusto prezzo al cibo naturale, sano e gustoso".
"Il rischio che vediamo -conclude Loperfido- è che con il ricorso al cibo di laboratorio le multinazionali puntino a mettere in ginocchio l'agricoltura tradizionale, i cui prezzi derivano da tanti fattori, tra cui le condizioni climatiche, ma soprattutto dal duro lavoro degli agricoltori ai quali deve essere riconosciuta giusta rendita. È per questo, come dimostrato anche in questo viaggio in Argentina che noi, come condiviso anche dagli amici Nadal e Fregonese, condividiamo questa campagna di Coldiretti e continueremo in ogni sede a sostenerla e promuoverla".
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