Pasiano, la comunità è pronta per riprendere l’attività sociale
Si rimettono in moto diverse proposte da sempre apprezzate in paese
L’attuale popolazione del comune di Pasiano, che si aggira sui 7.800 abitanti, è composta per la maggior parte da persone in età lavorativa o di studi universitari, circa il 62%; il 17% è costituito da bambini e giovani in età scolare (scuola dell’obbligo e superiore) e per un buon 21% di persone in età di pensione. All’interno di quest’ultima fascia, coloro che superano i 75 anni superano il decimo del totale e oltre la metà sono in condizione di vedovanza, celibato o nubilato. Esistono problemi di solitudine, altri di infermità più o meno grave, che vengono affrontati dalle famiglie o dalle strutture di accoglienza, come il caso di Casa Lucia aperta nel capoluogo. Notevole è sempre stato l’intervento dei volontari, riuniti in alcune associazioni operanti nel territorio in collaborazione con le strutture municipali. Per le questioni di salute, le strutture dell’Azienda Sanitaria offrono assistenza, mentre per le aggregazioni e la socialità gli anziani non autosufficienti attualmente non possono usufruire del Centro Diurno «Padre D. M. Turoldo», chiuso da qualche tempo per lavori di manutenzione straordinaria. L’affidamento dell’incarico è divenuto operativo nello scorso mese di gennaio, con assegnazione all’impresa Ennio Presotto di Porcia, ma l’insorgenza del Covid-19 ha ritardato l’impegno e protratto la sua riapertura. La pandemia ha accentuato alcuni problemi e tra questi, non ultimo, quello del sostegno spirituale. Anche prima del coronavirus il supporto religioso (eucaristico) era affidato non solo ai sacerdoti, ma alle suore e ad alcuni ministri straordinari della Comunione formati e autorizzati dalle autorità ecclesiastiche. L’instaurazione di questo servizio, oltre che dal numero ridotto dei parroci (4 in tutto tra Pasiano e Meduna per 8 parrocchie), è anche un modo per rendere sempre più partecipi i laici nella vita cristiana. Durante le fasi acute del contagio tanti anziani, che faticano a muoversi di casa, hanno sofferto molto di più la mancanza del Corpo di Cristo, rispetto a chi in qualche maniera riusciva almeno a entrare in una chiesa per pregare. L’allentamento delle misure di isolamento apre una nuova speranza di conforto per queste persone.
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