Palse. gli alpini sono andati a trovare l'ex parroco Don Antonio Zanette
Ogni anno il 17 gennaio (ricorrenza di Sant’Antonio Abate), giorno del compleanno di Don Antonio, tra chi va a trovarlo e fargli gli auguri, c’è una rappresentanza del Gruppo Alpini di Palse. Per Don Toni l’incontro è stata una bella occasione per ricordare gli anni trascorsi a Palse
Auguri a Don Antonio
Sono tanti gli auguri ricevuti da Don Antonio Zanette per il suo ottantaseiesimo compleanno. Gli auguri, chi li ha fatti per telefono, altri amici di don Toni si sono recati alla Casa del Clero di San Vito al Tagliamento, dove ora vive, per farglieli di persona. Don Antonio in tutte le parrocchie dove ha svolto il suo servizio pastorale è stato pastore nelle comunità, amico di tutti e da tutti benvoluto. Lo ricordano bene a Palse dove è stato parroco per 25 anni e non mancano di fargli visita. Ogni anno il 17 gennaio (ricorrenza di Sant’Antonio Abate), giorno del compleanno di Don Antonio, tra chi va a trovarlo e fargli gli auguri, c’è una rappresentanza del Gruppo Alpini di Palse. Per Don Toni l’incontro è stata una bella occasione per ricordare gli anni trascorsi a Palse e per avere notizie aggiornate sui parrocchiani, dei quali si ricorda tutto. Attraverso gli Alpini, Don Toni, ha inviato un saluto a tutti gli alpini e a tutti i pausani e ringraziato per l’affetto e la simpatia che gli vengono costantemente manifestati.
Don Toni per tante persone è diventato uno di famiglia anche attraverso i suoi editoriali di costume, ironici, pungenti, piacevoli da leggere, che andavano dritti al bersaglio facendo riflettere il lettore sui cambiamenti della società, che dal 1976 per quaranta anni ha scritto e pubblicati sul settimanale diocesano Il Popolo. Tanti auguri a Don Antonio da parte della redazione e degli amici de Il Popolo.
Nella foto è con i rappresentanti del Gruppo Alpini di Palse
La filastrocca è più o meno così. L’ha inventata al momento.
Grazie dell'affetto e della simpatia e (già) che ci siete, vi dico la mia. Mi chiamo Antonio Zanette sono nato in gennaio, il di 17. Era freddo, scendeva la sera, mi hanno fatto con la manera. Il dì, di Sant'Antonio del porcellino, cui affidarono il piccolo, il Tonino. Da allora sono passati molti anni, io ho fatto tante cose, anche molti malanni. E, vi ringrazio di quella bella festa, degli anni passati per cui che resta. E adesso cosa può accadere? Io non lo so, stiamo a vedere perché del futuro non si sa un bel “nuia”. Procediamo in pace amen e alleluia. Io vado avanti, fiducioso grazie all'amicizia dei preti della casa di riposo e propongo di finire con un brindisi che sia molto lieto, che sia di vin vero e non aceto.
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