Casarsa: convegno emigranti con l'Efasce
Il 45° incontro dei corregionali all'estero organizzato dall'Ente friulano assistenza sociale culturale emigranti (Efasce) a Casarsa della Delizia,
Un appuntamento fatto di orgoglio, quello di essere italiani ma soprattutto friulani, e poco importa se di seconda o anche di terza generazione, e di appartenenza a una comunità di origine mai dimenticata e che mai dimentica i suoi figli, anche quelli andati più lontano nel mondo.
Il 45° incontro dei corregionali all'estero organizzato dall'Ente friulano assistenza sociale culturale emigranti (Efasce) a Casarsa della Delizia, luogo della sua nascita nel 1907, sapeva soprattutto di questi sentimenti. Due i progetti, sostenuti anche dalla Regione Friuli Venezia Giulia: "Alla scoperta delle proprie radici 2022", rivolto ai giovani dai 18 ai 35 anni che desiderano conoscere la terra dei propri avi (in collaborazione con l'ente Friuli nel mondo, l'associazione Giuliani nel mondo e l'Unione emigranti sloveni) e "Destinazione Fvg", destinato alle famiglie degli emigranti.
"Nei primi anni - ha commentato il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin - le associazioni dei migranti rappresentavano quel sentimento di nostalgia insito in tutti coloro che erano partiti; erano l'occasione, per chi aveva vissuto direttamente l'emigrazione, per restare in contatto con la madrepatria e appagare la propria identità profonda attraverso il ricordo. Le associazioni facevano sapere loro che c'era una terra che non li aveva dimenticati. Oggi, però, le generazioni vanno avanti ma quando arrivano in Fvg dimostrano un legame straordinario. Perché l'identità non va data per scontata, e questi giovani dimostrano di averla e di avere un forte radicamento".
Con il presidente, a testimoniare l'abbraccio istituzionale della Regione Friuli Venezia Giulia ai suoi concittadini, anche i consiglieri Alfonso Singh, Tiziano Centis, Chiara Da Giau, Giampaolo Bidoli e, non ultimo, Emanuele Zanon che fa parte del direttivo di Efasce, oltre all'assessore alla Montagna, Stefano Zannier, e poi il sindaco di Casarsa, Claudio Colussi, e molti altri amministratori locali del territorio.
"La sfida di oggi è affrontare la nuova migrazione - ha aggiunto Zanin - che rischia di avere limitato il proprio sentimento identitario. Chi parte è perché qui trova un tessuto economico che non lo accontenta e lo porta a cercare fortuna altrove. Su questo va fatta una riflessione, perché sono risorse che ci possono aiutare nel nostro sviluppo come società e come economia.
E dunque le associazioni devono essere attive in questa che è la terza fase di auna straordinaria esperienza di legame tra una terra e i suoi figli sparsi nel mondo. Loro sono le nostre vene, ricche del sangue del Friuli Venezia Giulia".
Il presidente di Efasce, Gino Gregoris, ha sottolineato i tantissimi Paesi dove oggi vivono i migranti del Fvg, si tratti di Americhe, Australia, Europa, Sudafrica, Emirati arabi uniti, rendendo noti "alcuni dati molto significativi del Rapporto italiani del mondo della fondazione Migrantes: nel 2021, 2.744 abitanti del Friuli Venezia Giulia hanno deciso di emigrare; di questi, almeno 500 sono quelli partiti dal Friuli occidentale (ex provincia di Pordenone), da dove nell'ultimo decennio, stando una ricerca commissionata dallo stesso Efasce, sono state 5mila le persone partite. Sono dati ufficiali, basati anche sugli elenchi dell'Anagrafe italiani residenti all'estero (Aire), che per il Fvg conta 192mila cittadini regionali residenti all'estero, un numero verosimilmente in difetto rispetto alla realtà".
Gregoris non ha mancato di fare presenti gli ostacoli che l'ente ha dovuto superare nell'organizzare l'incontro di luglio tra Pordenone e Casarsa dopo tre anni di fermo causa Covid, ma al contempo ha riconosciuto che "la pandemia ci ha portato l'insegnamento che, se si ha la giusta dose di coraggio e di capacità, anche le avversità possono diventare opportunità". E Efasce ha saputo coglierle trovando nuovi metodi di contatto con i suoi iscritti che alla fine hanno rinsaldato il rapporto di amicizia con loro. Tra questi, dei corsi di lingua italiana on line che si sono rivelati molto preziosi.
"In più - così ancora Gregoris -, c'è stata la consapevolezza che il fenomeno dell'immigrazione è in espansione e oggi i giovani, soprattutto quelli più bravi, vanno all'estero per cercare un'occasione di vita e di meritocrazia. Abbiamo già avviato, d'intesa con le altre associazioni dei corregionali, dei progetti condivisi per raggiungere questi ragazzi affinchè mantengano saldi i legami con il Fvg e vi ristornino un giorno".
"Se qui ci sono molti esponenti della Regione - ha poi detto l'assessore Zannier - è la dimostrazione del forte legame che ci tiene uniti a voi, nostri corregionali. Ma altrettanto forte è l'attaccamento che vedo nei vostri occhi quando vi incontro, quel senso di amore e orgoglio per il nostro territorio che non noto così spesso nei nostri concittadini. Avremo sfide importantissime da affrontare, che vinceremo se riusciremo a tenere assieme tutto il territorio regionale, che non si limita a questo perimetro ma a tutto il mondo, perché lì dove c'è un friulano c'è il Friuli".
"Con orgoglio condividiamo la stessa missione", ha poi detto Loris Basso, presidente di Efm, evidenziando che le associazioni dei migranti sono "quella mano lunga della patria che tiene i rapporti con gli amici corregionali sparsi nei 5 continenti e la Regione Fvg è una delle pochissime che sostengono questa nostra missione. Abbiamo una comunità che è pari quasi a quella in
regione: contando i discendenti di ogni generazione, abbiamo oltre un milione di corregionali all'estero, 250mila iscritti all'Aire. Il nostro compito è farli venire qui a ritrovare le loro radici. Oggi sono il frutto di una mobilità nuova, professionale, che oltretutto non è stantia ma li porta a muoversi di Paese in Paese, perciò per l'autunno avremo un altro progetto che ci porterà a ritrovare anche i nostri giovani migrati in Europa, mapparli, sapere dove sono per poter dare loro un sostegno ma anche aiutarli a rientrare se ci sarà bisogno".
Nella sala consiliare di Casarsa, a palazzo Burovich de Zmajevich, dopo gli interventi delle autorità e del presidente Gregoris, sono seguiti testimonianze e video di saluto dei corregionali all'estero e dei partecipanti in presenza all'appuntamento del 2022.
"Sono stati dei racconti davvero toccanti - ha commentato il presidente Zanin - fatti di una tenerezza che testimonia il legamene che hanno, anche dopo tanti anni, con questa terra, con i suoi valori e la sua identità, perciò la Regione è vicina a queste famiglie perché sono i nostri migliori ambasciatori nel mondo".
Domani, domenica 24 luglio, la chiusura dell'evento con la messa nella chiesa parrocchiale della santa croce e della beata vergine del rosario della città, oltre alla deposizione di una corona d'alloro al monumento ai Caduti.
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