Diocesi
stampa

Missioni: dove vanno a finire le nostre offerte?

La risposta è necessaria. Tecnicamente vengono tutte raccolte in un unico grande salvadanaio, il Fondo Universale di Solidarietà (FUS). Poi distribuite secondo le necessità ai missionari

Missioni: dove vanno a finire le nostre offerte?

Quando diamo un’offerta in occasione della Giornata Missionaria Mondiale, che quest’anno celebriamo il 24 ottobre, la domanda potrebbe sorgere spontanea: "Ma dove finiscono questi soldi?". Diverso è quando consegniamo nelle mani di un missionario o di una missionaria dei soldi che sappiamo giungeranno a destinazione, ma in questo caso?
La risposta è necessaria e non può esaurirsi con un generico "vanno alle missioni".
Tecnicamente è così ma prima vengono tutte raccolte in un unico grande salvadanaio che si chiama Fondo Universale di Solidarietà (FUS) in cui tutti i cattolici del mondo versano il proprio contributo in occasione dell’Ottobre missionario, in base alle loro disponibilità economiche.
Lo scopo è quello di sostenere progetti di missione legati alla formazione di seminaristi e catechisti locali, sostegno all’infanzia, sviluppo dei media locali, fornitura di mezzi di trasporto per i missionari, costruzione dei luoghi di culto.
Il Fondo Universale di solidarietà ha le sue radici nel comportamento della prima comunità cristiana di cui si parla nel libro degli Atti degli Apostoli: "La moltitudine di quelli che avevano creduto era d’un sol cuore e di un’anima sola; non vi era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva ma tutto era in comune tra di loro. Infatti non c’era nessun bisognoso tra di loro; perché tutti quelli che possedevano poderi o case li vendevano, portavano l’importo delle cose vendute, e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi, veniva distribuito a ciascuno, secondo il bisogno" (At 4, 32.34-35).
I primi cristiani avevano dato vita a precise forme di impegno sia per i poveri sia per la missione; la comunità di Gerusalemme si era dotata sia di una struttura caritativa, che faceva perno sui dodici apostoli prima e sui diaconi poi, sia di un fondo di solidarietà, frutto di libere offerte e di liberi apporti dalla vendita di proprietà.
Queste collette, iniziate da San Paolo e realizzate con uno scopo caritativo, avevano allo stesso tempo un obiettivo pastorale: l’unità della fede e dell’amore tra i cristiani.
È la stessa preoccupazione che spinge Pauline Jaricot a riunire le sue amiche per dedicarsi alla preghiera e alla raccolta di fondi a favore delle missioni.
Il Fondo Universale di Solidarietà è "segno dell’unità di fede, di amore e di giustizia che unisce nel mondo tutti i fedeli e tutte le Chiese particolari nella comunione della Chiesa universale" (cfr. Statuto POM, Art. 67).
Ogni battezzato porta in sé la responsabilità della cattolicità della Chiesa e quindi della collaborazione all’evangelizzazione universale.
Le POM (Pontificie Opere Missionarie) garantiscono un’equa e responsabile distribuzione delle offerte donate ogni anno dal Popolo di Dio in tutto il mondo a favore del Fondo di Solidarietà Universale del Papa.
Attraverso la distribuzione dei sussidi, le POM sono attente alle situazioni di ogni chiesa particolare e mostrano di avere a cuore le loro necessità.
In questo modo le POM sono in grado di sostenere un programma annuale di aiuto a favore di tutte le Chiese di missione, in vista della loro progressiva autonomia e per metterle in grado di corrispondere, a loro volta, alle necessità delle Chiese sorelle più bisognose.
"… La Chiesa continua da sempre ad andare avanti anche grazie all’obolo della vedova, al contributo di tutta quella schiera innumerevole di persone che si sentono guarite e consolate da Gesù e che per questo, per il traboccare della gratitudine, donano quello che hanno" (Papa Francesco, nel Messaggio alle POM, 21 maggio 2020).
L’emergenza Coronavirus, si sa, ha colpito indistintamente tutti i Paesi del mondo. Ma è fuori discussione che siano le zone più povere dei cinque continenti ad avere maggiore bisogno di sostegno economico.
E’ per questo che il Fondo emergenza Coronavirus - istituito presso le Pontificie Opere Missionarie (POM) nell’aprile 2020, per volontà di papa Francesco - in questi mesi ha inviato somme di denaro in quasi tutti i Paesi di missione, grazie alle offerte arrivate da tutto il mondo e continuerà a farlo anche grazie ai tanti contributi che arriveranno durante questo mese di ottobre.
Ecco perché vi esorto tutti, in ogni parrocchia della nostra diocesi, a raccogliere anche una piccola offerta che poi potremo inviare alle POM che a loro volta raggiungeranno i bisogni di quanti sono nella sofferenza.
E da subito vi esprimo un grande grazie.
Alex Zappalà
Direttore del Centro Missionario

Missioni: dove vanno a finire le nostre offerte?
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento