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24 gennaio: Giornata della Parola

 La Parola di Dio non ha come primo obiettivo l’edificazione. L’autore della lettera agli Ebrei dice che “la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore” (Eb 4,12)

24 gennaio: Giornata della Parola

 

1. Una persona confidava al suo sacerdote che preferiva leggere i diari di s. Faustina Kowalska che non i “macelli” che si trovano nei libri storici dell’Antico Testamento. I diari di s. Faustina elevano a Dio, mentre certi passi biblici fanno inorridire. Certamente i diari di s. Faustina sono testimonianza preziosa della dimensione mistica dell’esperienza cristiana. E sono testi che informano sugli abissi dell’esperienza spirituale. Da qui, però, a pensare che questi diari siano da preferire alla Parola di Dio ce ne corre. È frequente un preconcetto: poiché la Bibbia è Parola di Dio, tutto deve essere edificante. Non è così.

 

2. La Parola di Dio non ha come primo obiettivo l’edificazione. L’autore della lettera agli Ebrei dice che “la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore” (Eb 4,12). Inoltre, un discepolo di Paolo scriveva che “tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (2Tm 3,16-17). Dio, attraverso la sua Parola, mostra chi è l’uomo, come pensa, come agisce, mentendo, uccidendo, commettendo ogni nefandezza, rifiutando ogni valore morale e illudendosi di essere dio di se stesso. Sempre attraverso la sua Parola, Dio compie la sua proposta attraverso la persona di Gesù, attesa dall’Antico Testamento e vissuta nella Comunità del Maestro, chiamata Chiesa.

 

3. Perché la Parola di Dio è più importante dei diari di S. Faustina? Perché i diari di S. Faustina “informano”, mentre la Parola di Dio “informa” e “agisce”. Aprendo la Bibbia, nel libro della Genesi si legge: “Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu” (Gen 1,3). La Parola di Dio è azione. Non è un concetto sporadico. In Is 55,10-11 il profeta riprende quel concetto, espresso in modo sintetico attraverso il gesto creativo, e dice: “Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata”. La Parola di Dio, dunque, agisce.

 

4. Nel Nuovo Testamento il concetto prosegue con fisionomie diverse. Paolo, per evidenziare questo aspetto della Parola, scrive così: “Proprio per questo anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l'avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti” (1Ts 2,13). L’autore anonimo della lettera agli Ebrei assicura che la Parola di Dio è “efficace” (in greco, energhés). Si tratta, dunque, di una caratteristica che nessun scritto umano può avere. Altro è “informare”, altro è “informare” e “agire”. Per questo la Parola di Dio è unica. Ritornare, almeno una volta all’anno, a riflettere sulla Parola e riconsiderare la sua fondamentale importanza è un gesto sapiente e coraggioso di obbedienza al papa che disse: “Stabilisco, pertanto, che la III Domenica del Tempo Ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio” (Francesco, Motu proprio “Aperuit illis” del 30.09 2019).

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