Premio Terzani. vince il giornalista e scrittore franco-libanese Amin Maalouf
Motivazione: per il suo coraggio morale e l’accorata lucidità nel metterci in guardia, per l’umanità che pervade il libro intero e la limpida chiarezza della sua prosa, mirabilmente tradotta in italiano.
“Il naufragio delle civiltà”, lucida analisi storica della disgregazione del mondo arabo del giornalista e scrittore franco-libanese Amin Maalouf – edito da La nave di Teseo - vince la XVI edizione del Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani. Lo ha annunciato questa mattina, lunedì 24 agosto, la presidente della Giuria Angela Terzani dalla sua casa all’Orsignanel corso di una conferenza stampa che si è tenuta sulla piattaforma Zoom. Amin Maalouf sarà premiato domenica 27 settembre nella ex chiesa di San Francesco di Udine (ore 21) nel corso di una serata-evento, da sempre il momento più atteso del Festival vicino/lontano, che nel 2005, in collaborazione con la famiglia Terzani, ha istituito il Premio.Il festival,quest’anno alla sua XVI edizione, era in programma a maggio ed è stato riprogrammato a Udine dal 25 al 27 settembre. La Giuria che ha assegnato il prestigioso riconoscimento è composta da Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Àlen Loreti, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Andrea Politeo, Marino Sinibaldi. Infowww.vicinolontano.it
«Con Il naufragio delle civiltà - ha affermato Angela Terzani a nome della Giuria del Premio – Amin Maalouf, nato a Beirut e cresciuto fra Libano ed Egitto, oggi residente in Francia, ci trasmette la sua costernazione per la degenerazione dei rapporti fra i paesi e i popoli del Medio Oriente. Ancora pochi anni fa, ebrei e cristiani, sunniti e sciiti delle diverse scuole e correnti dell’Islam convivevano pacificamente nelle terre del Levante, dando vita a straordinarie fioriture culturali. Poi, quel pluralismo così fertile e creativo si è trasformato, all’interno del mondo arabo, in una intolleranza reciproca, sfociata in azioni di incomprensibile brutalità: “Le luci del Levante si sono spente – scrive Maalouf - e l'oscurità si è diffusa in tutto il pianeta”. Con grande sincerità Maalouf condivide con noi la propria tristezza per questa tragedia che ha colpito il suo popolo, di cui vede chiare anche le colpe e le responsabilità. Ma poi allarga la sua analisi alle politiche delle grandi potenze del mondo occidentale, da cui emerge come costante la difesa dei nostri interessi particolari nella regione, quindi anche le nostre responsabilità. Sono queste che lo storico ci invita insistentemente a condividere con gli arabi se vogliamo evitare il naufragio civile al quale potremmo altrimenti andare incontro.
Per il suo coraggio morale e l’accorata lucidità nel metterci in guardia, per l’umanità che pervade il libro intero e la limpida chiarezza della sua prosa, mirabilmente tradotta in italiano, questa giuria desidera assegnare il Premio Tiziano Terzani per l’anno 2020 a “Il naufagio delle civiltà” di Amin Maalouf.
«È per me un piacere e un onore – ha dichiarato Amin Maalouf – essere il vincitore dell’edizione 2020 del Premio Terzani. Questi ultimi mesi sono stati per tutti noi un tempo di dolore e angoscia. Interpreto questo annuncio come un segno che la vita sta tornando. Con gioia e al contempo con rinnovata consapevolezza. Ora più che mai abbiamo bisogno di credere nella letteratura e nell’arte, nel libero dibattito delle idee e nell'uguale dignità di ogni essere umano. È rimanendo fedeli a questi valori che onoreremo il nome di Tiziano Terzani. Per questo esprimo la mia profonda gratitudine ai membri della giuria».
Alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2020 del Premio Terzani è intervenuta anche Tiziana Gibelli, Assessore regionale alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, principale finanziatore del festival vicino/lontano.
Elisabetta Sgarbi, Direttore editoriale e Generale della Nave di Teseo, ha dichiarato: «sono davvero felice che la giuria del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani abbia deciso di premiare Amin Maalouf, un autore che seguo da molti anni e che da sempre ritengo uno degli sguardi più intelligenti sul mondo contemporaneo e uno dei narratori più sensibili alle trame del mondo. Nella sua scrittura l'affabulazione va di pari passo con il lavoro di memoria e con il lavoro di analisi geo-politica, nella consapevolezza che non c'è comprensione dell'oggi senza scavo del passato. E mentre il Libano - il suo Libano - ahimè si incendia, pagine come quelle del Naufragio della civiltà (tradotto da Anna Maria Lorusso) sono capaci di renderci tutti più consapevoli degli intrecci che hanno portato alle polveriere attuali, delle promesse che potevamo mantenere e che non siamo stati capaci di custodire, delle sfide e dei rischi che il futuro ci presenta. Il nostro mondo contemporaneo, globalizzato e complesso com'è, chiede a tutti noi una coscienza acuta e lucida. Il libro di Amin Maalouf ci aiuta ad averla, e La nave di Teseo ne è orgogliosa».
LA MOTIVAZIONE DELLA GIURIA
«Per il suo coraggio morale e l’accorata lucidità nel metterci in guardia, per l’umanità che pervade il libro intero e la limpida chiarezza della sua prosa, mirabilmente tradotta in italiano, questa giuria desidera assegnare il Premio Tiziano Terzani per l’anno 2020 a “Il naufagio delle civiltà” di Amin Maalouf», queste le parole di Angela Terzani Staude, presidente di Giuria, nell’annunciare il vincitore 2020 del Premio Terzani.
«Con Il naufragio delle civiltà Amin Maalouf, nato a Beirut e cresciuto fra Libano ed Egitto, oggi residente in Francia, ci trasmette la sua costernazione per la degenerazione dei rapporti fra i Paesi e i popoli del Medio Oriente – ha spiegato ancora Angela Terzani Staude - Ancora pochi anni fa, ebrei e cristiani, sunniti e sciiti delle diverse scuole e correnti dell’Islam convivevano pacificamente nelle terre del Levante, dando vita a straordinarie fioriture culturali. La stessa nostra cultura sarebbe impensabile senza il contributo nella matematica, l’astronomia, la medicina, l’architettura e le arti dei nostri vicini sull’altra sponda del Mediterraneo. Poi, quel pluralismo così fertile e creativo si è trasformato, all’interno del mondo arabo, in una intolleranza reciproca, sfociata in azioni di incomprensibile brutalità: “Le luci del Levante si sono spente – scrive Maalouf - e l'oscurità si è diffusa in tutto il pianeta”. Con grande sincerità Maalouf condivide con noi la propria tristezza per questa tragedia che ha colpito il suo popolo, di cui vede chiare anche le colpe e le responsabilità. Ma poi allarga la sua analisi alle politiche delle grandi potenze del mondo occidentale, da cui emerge come costante la difesa dei nostri interessi particolari nella regione, quindi anche le nostre responsabilità. Sono queste che lo storico ci invita insistentemente a condividere con gli arabi se vogliamo evitare il naufragio civile al quale potremmo altrimenti andare incontro».
AMIN MAALOUF Nato in Libano nel 1949 da una famiglia di letterati e giornalisti, dopo gli studi universitari in Economia e Sociologia, si è trasferito a Parigi nel 1976. Il suo primo libro, Le crociate viste dagli arabi (1983), è ormai un classico tradotto in moltissime lingue. Ha pubblicato inoltre Col fucile del console d’Inghilterra (1994), Gli scali del Levante (1997), Il periplo di Baldassarre (2000), Il primo secolo dopo Beatrice (2001), Origini (2004, nuova edizione per La nave di Teseo 2016), I disorientati (2013) e i saggi L’identità (1999), Un mondo senza regole (2009), Una poltrona sulla Senna (2016) e Il naufragio delle civiltà (2019), con cui vince il Premio Terzani 2020. Nel 1999 gli è stato conferito il Premio Nonino, nel 2004 il Prix Méditerranée e nel 2010 il Premio Principe delle Asturie. Dal 2011 fa parte dell’Académie française.
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