Cultura e Spettacoli
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Pordenone: Edipo re al Verdi in esclusiva per il Triveneto il 5 e 6 dicembre

In bilico tra classico e contemporaneo in scena lunedì 5 e martedì 6 dicembre (inizio ore 20.45) una Edipo Re versione favola nera (foto di Lorenzo Palmieri)

Pordenone: Edipo re al Verdi in esclusiva per il Triveneto il 5 e 6 dicembre

Ancora un appuntamento in equilibrio tra classico e contemporaneo per la programmazione di Prosa del Teatro Verdi di Pordenone - firmata dalla nuova consulente teatrale Claudia Cannella. In scena lunedì 5 e martedì 6 dicembre (inizio ore 20.45) in esclusiva per il Triveneto, Edipo Re. Una favola nera, applaudito spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, curatori della regia e dell’allestimento, e prodotto dal Teatro dell’Elfo di Milano. Un lavoro intelligente e affascinante, per certi aspetti anche spiazzante, frutto di un lungo lavoro di ricerca preparatorio. Bruni e Frongia rileggono la tragedia di Sofocle come una fiaba nera, onirica e perturbante, in cui il re smaschera sé stesso e si scopre mostro, segnando il suo atroce destino e quello della città che lo aveva proclamato sovrano. Sofocle rimane sottotraccia, continuamente innestato con altri autori, ognuno dei quali porta diverse sfaccettature alla vicenda. Come Pavese e il suo “Dialoghi con Leukò”, oppure Hoffmansthal che, in “Edipo e la Sfinge”, ci conduce nel mondo inconscio e freudiano della Vienna della sua epoca. A Cocteau si deve invece un ritratto di Giocasta, che richiama le dark ladies del cinema francese e americano anni ’40, mentre a Dryden e Lee un commovente addio tra Edipo e Giocasta, ricordandoci che la loro storia è anche d’amore, non solo di colpa e destino. Ma ci sono anche frammenti di Seneca, de “L’eletto” di Thomas Mann e di “Alla greca” di Berkoff, in cui la Sfinge è una femminista punk, tra slang e linguaggio alto, quasi shakespeariano. «Ci ha colpito – dicono Bruni e Frongia - il perdurare del racconto del mito attraverso i secoli, da Sofocle a Kae Tempest: una storia che ha continuato a creare senso in relazione alle varie epoche in cui veniva ripercorsa. Abbiamo voluto fare un viaggio attraverso tutte queste versioni». Su una scena materica, dominata da legno, sabbia, carta e sassi, hanno un ruolo fondamentale i magnifici costumi-scultura del noto stilista Antonio Marras, realizzati utilizzando materiali già esistenti, scuciti e ricuciti addosso agli attori, che divengono essi stessi presenze scenografiche. Lo spettacolo prodotto dall’Elfo è un viaggio nel mito e nelle riletture che di esso sono state fatte negli anni. Una vicenda che ha l’andamento di una favola, con tanto di principe/bambino abbandonato sui monti che, divenuto impavido cavaliere, uccide un mostro ottenendo una bella regina in sposa e una corona di re. L’uso delle maschere, i costumi materici, come anche il cast tutto maschile “allontanano il racconto da ogni realismo per avvicinarlo a una dimensione onirica, capace di emozionare e di parlare all’inconscio”. Quattro interpreti si dividono la scena dando corpo e voce a tutti i personaggi di questo mito: Ferdinando Bruni e tre attori ‘under 35’ di grande talento: Edoardo Barbone, Mauro Lamantia, Valentino Mannias, Esito è uno spettacolo libero e visionario.

Info e biglietti: www.teatroverdipordenone.it; biglietteria@teatroverdipordenone.it Tel 0434 247624

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