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Il cambiamento climatico spiegato da Pier Paolo Mittica

Per raccontare la conferenza di PierPaolo Mittica bisognerebbe riempire le pagine di questo giornale di fotografie. Così tanta affluenza che molta gente è rimasta fuori del Ridotto del Verdi dove si è svolta la terza delle 10 serate dell’ Associazione Terra-è sul tema dell’ inquinamento e del cambio climatico.

Per raccontare la conferenza di PierPaolo Mittica bisognerebbe riempire le pagine di questo giornale di fotografie. Così tanta affluenza che molta gente è rimasta fuori del Ridotto del Verdi dove si è svolta la terza delle 10 serate dell’ Associazione Terra-è sul tema dell’ inquinamento e del cambio climatico. Sì, la occasione era importante per la presenza di un fotografo, compaesano di Spilimbergo, noto in tutto il mondo per la sua attività di fotografo nel rappresentare le violenze ambientali dell’ uomo sulla Terra. A leggere la sua biografia si resta stupiti di quanto vasto sia il pubblico che nel mondo vede e apprezza la sua opera in mostre, musei, filmati, televisione, libri. Non tenterò neanche di scriverne un sunto; si può farsene una idea nel suo sito www.pierpaolomittica.com. Pescando tra le sue ricerche più recenti, Mittica ha mostrato alcune situazioni di estremo disagio ambientale, dove lo stupro del territorio ha lasciato devastazioni e sofferenze non solo alla madre terra ma anche alle povere popolazioni che hanno avuto la sventura di essere nel posto sbagliato nell’epoca sbagliata. Il film degli orrori comincia in Cina e precisamente in Mongolia, in una zona da cui arriva il 30% del carbone necessario alla inesauribile fame di energia della rampante industria cinese. Immaginatevi una zona collinosa di erba verde e pecore bianche sotto un cielo blu turchino; ebbene negli anni ’80 comincia l’ estrazione con miniere a cielo aperto per risparmiare. Dopo 30 anni ci sono 70 Km di voragini scavate e montagne di scorie nere che il vento trasporta dappertutto rendendo l’ex  cielo blu  ormai invisibile. Di fronte allo sconquasso e alle malattie della popolazione locale, la Cina nel 2012, decide di evacuare gli abitanti. Infatti  adesso il 50% della popolazione è stata ricollocata in città nuove di zecca, però molti sono ancora lì a farsi intossicare. I cattivi dicono che lo spostamento di parte della popolazione da alcune zone sia in realtà un disegno per allargare l’ attività mineraria anche in quei posti dove vivevano gli evacuati. Le immagini di Mittica frugano tra il territorio devastato e la disperazione dei sopravvissuti, dispersi in una situazione da film horror. La macchina fotografica ci ha poi portato a Chernobyl in Ucraina, nei villaggi fantasma abbandonati dopo il disastro nucleare del 1986, dove è nata una attività di follia e autodistruzione. Gruppi di giovani di una generazione nata dopo il 1986, si sono organizzati in spedizioni e soggiorni nei luoghi proibiti della città fantasma di Pripyat a 3 Km dalla Centrale esplosa, dove le luci si sono spente definitivamente il 27 Aprile 1986. Ora questi ragazzi, Chernobyl-Stalkers, hanno sviluppato una insana passione per questi luoghi che hanno eletto quasi a privata dimora. Per arrivarci si sobbarcano camminate di 60 Km nella notte per sfuggire ai controlli della Polizia. Dormono nelle case abbandonate sfidando animali e radiazioni e sono contenti nel giocare quello che sentono come  una avventura diversa, un video gioco estremo da ultimi sopravvissuti. Comincia in parallelo anche un’attività  commerciale per portare in queste zone di morte altri "turisti", infatuati come loro di questi scenari maledetti e ancora pericolosissimi.
Alberto Carniel

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