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I malati covid-19 ricoverati all'hospice di San Vito

La struttura sanvitese riconvertita per ospitare i pazienti covid-19. <Temporaneamente l'hospice viene trasferito a Sacile

I malati covid-19 ricoverati all'hospice di San Vito

L'hospice di San Vito al Tagliamento si trasferisce temporaneamente a Sacile per lasciare spazio ai malati di coronavirus. La decisione, non semplice, sembra oramai definitiva nonostante si siano levate contro di essa non poche voci, compresa quella del primo cittadino sanvitese che pure si è reso disponibile a trovare con l'azienda sanitaria una soluzione alternativa.

Una decisione che desta qualche perplessità in quanto si va ad interessare una realtà di eccellenza del territorio come l'hospice costretta a sbaraccare e reinventarsi nell'ospedale di Sacile.

Perplessità anche per il futuro dell'ambulatorio oncologico che si trova nello stesso stabile dell'hospice cn pazienti che, proprio per la natura delle loro malattie, risulterebbero tra i più fragili e quindi anche tra i più esposti al contagio da covid-19. Tuttavia si comprende anche la decisione dell'Aas5 che, in vista di un possibile aumento dei casi da coronavirus stia cercando nuovi spazi e si chieda, anche all'ospedale di San Vito - il più importante in provincia dopo Pordenone - di fare la propria parte.

"In merito alle notizie sullo spostamento dell’hospice di San Vito e dunque dei pazienti dagli attuali locali specializzati a altri, con contemporanea individuazione nei locali dell’hospice di spazi per ospitare pazienti Covid-19 - ha detto il sindaco di San Vito, Antonio Di Bisceglie - vorrei esprimere e ribadire la contrarietà già enunciata, ma soprattutto riportare la determinazione che mi è stata espressa in queste ore dai medici di medicina generale riuniti nella medicina di gruppo e attivi nei locali sottostanti l’hospice stesso. Determinazione, la loro, volta ad abbandonare tali locali nel caso in cui si procedesse a quanto annunciato. Ricordo che i medici di medicina generale presenti nei locali sottostanti sono 6 in tutto e in quei locali - in tempi normali, certo non in questo periodo - visitano circa 9 mila persone l’anno. Attualmente il loro rimane un servizio attivo e indispensabile nell’affrontare l’attuale emergenza.

Mi chiedo dunque: per trovare spazi si devono obbligatoriamente disfare due realtà virtuose quali l’hospice e la medicina di gruppo, con tutti i disagi che esso porterebbe? Pur comprendendo la necessità suscettibile di trovare altra soluzione, mi appello all’autorità sanitaria perchè si abbia a soprassedere dal proposito enunciato e ribadisco il mio impegno personale e quello dell’amministrazione comunale di San Vito al Tagliamento nel contribuire a trovare altre valide soluzioni con spirito costruttivo e solidale”.

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