Giovani e lavoro: in Fvg il 21% non studia né cerca lavoro
Un tasso alto che preoccupa. Tuttavia i dati relativi al Friuli Venezia giulia sono migliori rispetto ad altre aree del Paese
Allarme lavoro tra i giovani: aumenta il numero di quelli che non solo non hanno occupazione ma neanche la cercano. Sono i Neet (acronimo inglese per "not engaged in education, employment or training", ovvero non occupati nello studio, lavoro o formazione) e rischiano di innescare una "bomba sociale" a orologeria che entro il 2050 porterà oltre 5 milioni di persone al rischio povertà in Italia. Nel nostro territorio la situazione è più confortante, anche grazie al sistema sociale ed economico che ha retto agli anni della crisi meglio che rispetto altre parti della Penisola, ma bisogna tornare a dare una speranza di lavoro ai giovani. Basandosi proprio sui dati e concentrandosi sui giovani tra i 25 e 34 anni, ovvero i soggetti a rischio nel 2050, uno studio di Confcooperative nazionale individua per la nostra regione, Friuli occidentale compreso, una situazione tra le migliori d’Italia (dati Istat 2016 elaborati da Censis): il tasso di occupazione (rapporto tra occupati e popolazione) è del 70,1%, quello di disoccupazione (rapporto tra disoccupati e forza lavoro composta da occupati e disoccupati) all’11,3%. Ma il tasso di inattività (persone che non sono né occupate né disoccupate rispetto la popolazione) è però a un 21% che non va trascurato (la media italiana, nei vari indicatori, è rispettivamente di 60,3, 17,7 e 26,8%) con in termini assoluti la presenza di 27 mila 400 Neet in Friuli Venezia Giulia. A completare il quadro l’ultima nota dell’Istat che segnala come, in questa prima parte del 2018, l’occupazione sia cresciuta a livello nazionale soprattutto nella fascia d’eta dei 55-64enni. Si sta creando una vera e proprio spaccatura generazionale che bisogna ricucire. "Condividiamo questa giusta preoccupazione - ha dichiarato Luigi Piccoli, presidente di Confcooperative Pordenone, commentando i dati forniti dal livello nazionale dell’organizzazione - che porta a intervenire oggi per il futuro delle giovani generazioni, non lasciando loro problemi che se trascurati saranno di sempre più difficile soluzione. In tal senso la cooperazione sarà sempre più una risposta, anche nel nostro territorio dove, seppure in una situazione migliore al resto d’Italia, si notano alcune circostanze poco confortanti di aziende che licenziano e di altre che sì assumono ma offrendo magari condizioni di lavoro peggiorative. Il nostro impegno non verrà meno nell’aiutare il tessuto sociale ed economico del Friuli occidentale".
Davide Francescutti
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