Bambini e genitori, distacco forzato
Il virus vissuto dai figli di medici, infermieri, forze dell’ordine
Un pensiero particolare e una attenzione particolare va rivolta a quei bambini che a conseguenza del lavoro dei genitori (medici, operatori sanitari cosidetti eroi, ma nel conto vanno messi anche gli addetti ai servizi pubblici, le Forze dall’Ordine, le commesse….gli autotrasportatori….) da settimane non vivono più la quotidianità con i genitori.
Per un bambino il distacco dal genitore è esperienza di progressiva crescita: inizia con la nascita, il taglio del famoso cordone ombelicale, e poi continua con l’inserimento al nido, le assenze dei genitori per lavoro, ecc.
Certo il distacco può anche essere o diventare traumatico se il restante mondo adulto attorno al bambino non sa cogliere il disagio, il disorientamento, il dispiacere del bambino e non sa dare piccole risposte compensative fatte di attenzione, di coccole suppletive, di spiegazione dell’assenza del genitore.
I bambini hanno infinite risorse e potenzialità, e anche sempre il loro angelo custode, ma queste risorse hanno bisogno di essere stimolate, attivate, e richiedono un pò di impegno e di fantasia nell’adulto presente, nel fratello più grande, nella nuova babysitter.
Il disagio spesso si manifesta in irrequietezza, in tanti piccoli capricci, in difficoltà a mantenere l’attenzione.
Il disorientamento lo si può cogliere nello sguardo, nell’apatia, nel sonno inquieto.
Il dispiacere esce fuori facilmente nel pianto, che va accolto e non stoppato o addirittura ridicolizzato. Piangere fa bene, ci permette di essere sinceri con le nostre emozioni più intime. Il dispiacere se non è capito, se non è contenuto, può manifestarsi nel bambino anche in atteggiamenti aggressivi.
Ascoltiamo il perché del disagio, del disorientamento, del dolore: i bambini sono sinceri, magari dopo un po’ ti dicono il motivo del loro dispiacere, un abbraccio può essere consolante, ancora di più il dire che anche noi abbiamo provato quelle emozioni quando ci siamo trovati in una situazione simile, ma che dai… assieme ce la faremo.
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