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9 marzo: Giornata delle "generazioni connesse" con la Polizia di Stato

A Pordenone nel corso della mattinata del 9 marzo accanto agli esperti della Polizia Postale, presenti le massime autorità cittadine per testimoniare la propria vicinanza al progetto. Accanto al Questore Luca Carocci e al Dirigente della Polizia Postale Manuela De Giorgi, anche il Prefetto Domenico Lione, il Vice Sindaco Emanuele Loperfido e il Procuratore Capo Raffaele Tito. Accanto alla Polizia Postale ci sarà anche il prof.Andrea Maggi, protagonista nel docu-reality di Rai2 “Il Collegio” e professore di italiano nella scuola Balliana-Nievo di  Sacile

Parole chiave: Ricerca (6), Polizia (16), Giovani (69), Social (10)
9 marzo: Giornata delle "generazioni connesse" con la Polizia di Stato

Ritorna in presenza la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione nell’ambito del progetto Generazioni Connesse.

Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni che, nel corso delle precedenti edizioni, ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato oltre 2 milioni e mezzo di studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 220.000 genitori, 125.000 insegnanti per un totale di 18.500 Istituti scolastici e oltre 350 città sul territorio, una pagina facebook con 132.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.

Ancora una volta la Polizia di Stato scende in campo al fianco dei ragazzi per un solo grande obiettivo: ”fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie,  non faccia più vittime”.

L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”. Gli studenti attraverso il diario di bordo https://www.facebook.com/unavitadasocial/ potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.

Nella nostra regione con il  truck allestito con un’aula didattica multimediale, gli operatori della Polizia Postale incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età.

Capire i ragazzi oggi non è sempre per gli adulti compito agevole, soprattutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile. Giovani che sempre più spesso restano “contagiati” da modelli sociali trasgressivi completamente sconosciuti ai genitori. Sempre più sono i giovanissimi a rischio solitudine che per ore su Internet incontrano altri internauti altrettanto solitari che, a volte, sono già stati contagiati dai “pericoli del web”. Il fascino della rete e la sottile suggestione del messaggio virtuale, cosi come l’idea di sentirsi “anonimi”, nonché il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni in coloro che ancora credono in valori fino a ieri condivisi. Per fare della Rete un luogo più sicuro occorre continuare a diffondere una cultura della sicurezza online in modo da offrire agli studenti occasioni di riflessione ed educazione per un uso consapevole degli strumenti digitali.

I social network infatti sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager.

Dalla ricerca di Skuola.net per "Una Vita da Social", però, emergono anche altri fattori interessanti che spesso i Millennials e la Gen Z tengono ben segreti. Emerge infatti che 1 ragazzo su 3, sul proprio social di riferimento, possiede un account falso.

Sono circa il 28% quelli che dichiarano di averne uno oltre a quello “ufficiale”, mentre il 5% è presente ma solo con un fake. Perché questa identità anonima? Principalmente per conoscere gente nuova senza esporsi troppo online (26%), oppure per controllare i propri amici senza che loro lo sappiano (21%) nonché per controllare tutti quelli da cui sono stati bloccati (20%). Non manca chi ricorre ai fake per controllare il proprio partner (10%) o chi cerca di sfuggire dal controllo dei propri genitori (il 4%).

Non manca tuttavia uno zoccolo duro, neanche così piccolo, che vive per i like. Per 1 su 3, infatti, un contenuto che genera poche interazioni ha un effetto negativo sull’umore. Mentre il 40%, più o meno sporadicamente, è disposto a cancellare un contenuto dalle scarse performance. Su una cosa, invece, i giovani sono in assoluto accordo: il controllo di chi commenta, condivide o clicca mi piace sui propri contenuti. Solo 1 su 6 dichiara di non farlo mai. Questo perché attraverso la guerra dei like si costruiscono amicizie e rapporti personali: solo il 56% è disposto a dare un giudizio positivo ad un contenuto postato da una persona che in genere non ricambia (il cosiddetto like4like). Mentre sono ancora meno (48%) quelli che non ricorrono mai al like tattico, ovvero ad una approvazione di un contenuto altrui col solo scopo di farsi notare.

Dai dati in nostro possesso e dagli incontri nelle scuole di ogni ordine e grado, si evince l’importanza delle attività di prevenzione che è continuata, sebbene con diverse modalità anche durante la pandemia.

A Pordenone nel corso della mattinata del 9 marzo p.v. accanto agli esperti della Polizia Postale sono presenti anche le massime autorità cittadine per testimoniare la propria vicinanza al progetto. Accanto al Questore Luca CAROCCI e al Dirigente della Polizia Postale Manuela DE GIORGI, anche il Prefetto Domenico LIONE, il Vice Sindaco Emanuele Loperfido e il Procuratore Capo Raffaele TITO. 

Accanto alla Polizia Postale ci sarà anche il prof.Andrea MAGGI, protagonista nel docu-reality di Rai2 “Il Collegio” e professore di italiano nella scuola Balliana-Nievo di  Sacile, che in base alla sua esperienza darà qualche consiglio ai ragazzi su come approcciarsi ai social.

A Trieste dalle ore 9.00 alle 14.00 del 10 marzo p.v.agli incontri con gli studenti in piazza dell’Unità d’Italia con il Questore Irene TITTONI e al Dirigente della Polizia Postale Manuela DE GIORGI, ci sarà il Prefetto Annunziato VARDE’, il sindaco Roberto DIPIAZZA, il Procuratore Capo Antonio DE NICOLO e la dott.ssa Francesca PORTESAN della Procura dei minorenni.  Sarà presente anche il prof.Paolo PITTARO, garante regionale dei Diritti della Persona e promotore del Protocollo per la tutela dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e per la prevenzione del cyberbullismo che vede fra i firmatari anche la Polizia Postale. 

Il Sistema regionale delle mediateche FVG, nell’ambito del suo progetto quadriennale "Cinema laboratorio di empatia", contribuirà all'evento #unavitadasocial offrendo agli studenti e agli insegnanti la possibilità di approfondire le tematiche del cyberbullismo attraverso il linguaggio audiovisivo e cinematografico. 

Giovedì 10 marzo, nel corso degli incontri in Piazza dell’Unità d’Italia, a rappresentare il Sistema - da sempre impegnato in iniziative che aiutano minori e adulti ad adottare buone prassi anche a partire dalla riflessione critica sulle storie e i personaggi dei film - saranno: Giulia Cane per la mediateca "Mario Quargnolo" del Visionario di Udine, Marco Catenacci per quella de La Cappella Underground di Trieste e Paolo D'Andrea per quella di Cinemazero di Pordenone. 

Fonte: Comunicato stampa
9 marzo: Giornata delle "generazioni connesse" con la Polizia di Stato
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