La Parola del Papa

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Il ricordo della atomica a Hiroshima, il ricordo dei paesi in guerra e le vittime. "Rinnoviamo la nostra intensa preghiera per la pace, specialmente per la martoriata Ucraina, il Medio Oriente, Palestina, Israele, il Sudan e il Myanmar".

Il titolo del Messaggio della 58ª Giornata mondiale della pace, che sarà celebrata il 1° gennaio 2025, “manifesta una naturale consonanza con il senso biblico ed ecclesiale dell’anno giubilare e si ispira in particolare alle lettere encicliche Laudato Si’ e Fratelli tutti, soprattutto attorno ai concetti di speranza e di perdono, cuore del Giubileo: una chiamata alla conversione volta non a condannare, ma a riconciliare e rappacificare”, spiega la nota del Dicastero.

"L’antica Icona mariana è la gemma di questa basilica. In essa la grazia acquista pienamente la sua forma cristiana nell’immagine della Vergine Madre col Bambino. Qui la grazia appare nella sua concretezza, spogliata di ogni rivestimento mitologico, magico, spiritualistico, sempre in agguato nel campo della religione. Nell’Icona c’è solo l’essenziale: la Donna e il Figlio", ha sottolineato il Pontefice, nell'omelia della celebrazione dei Secondi Vespri nella solennità della dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore il 5 agosto (foto Vatican.va)

Seguo con grandissima preoccupazione quanto sta accadendo in Medio Oriente, e auspico che il conflitto, già terribilmente sanguinoso e violento, non si estenda ancora di più. Prego per tutte le vittime, in particolare per i bambini innocenti, ed esprimo vicinanza alla comunità drusa in Terra Santa e alle popolazioni in Palestina, Israele, e Libano.

E mentre nel mondo c’è tanta gente che soffre per le calamità e la fame, si continua a costruire e vendere armi e a bruciare risorse alimentando guerre grandi e piccole. Questo è uno scandalo che la comunità internazionale non dovrebbe tollerare, e contraddice lo spirito di fratellanza dei Giochi Olimpici appena iniziati. Non dimentichiamo, fratelli e sorelle: la guerra è una sconfitta!

Questa settimana inizieranno i Giochi Olimpici di Parigi, che saranno seguiti dai Giochi Paralimpici. Lo sport ha anche una grande forza sociale, capace di unire pacificamente persone di culture diverse. Auspico che questo evento possa essere segno del mondo inclusivo che vogliamo costruire e che gli atleti, con la loro testimonianza sportiva, siano messaggeri di pace e validi modelli per i giovani. In particolare, secondo l’antica tradizione, le Olimpiadi siano occasione per stabilire una tregua nelle guerre, dimostrando una sincera volontà di pace

La Madre di Dio, che dopodomani celebreremo come Beata Vergine del Monte Carmelo, doni conforto e ottenga la pace a tutte le popolazioni che sono oppresse dall’orrore della guerra. Per favore, non dimentichiamo la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, Myanmar.

“Da questa città rinnoviamo il nostro impegno a pregare e operare per la pace: per la martoriata Ucraina, per la Palestina e Israele, per il Sudan, il Myanmar e ogni popolo che soffre per la guerra”. Il Papa ha concluso con questo appello l’Angelus pronunciato da piazza dell’Unità d’Italia, al termine della Messa presieduta a Trieste a conclusione della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia.

 “Da Trieste, città affacciata sul Mar Mediterraneo, crogiuolo di culture, di religioni e di popoli diversi, metafora di quella fratellanza umana cui aspiriamo in questi tempi oscurati dalla guerra, possa scaturire un impegno più convinto per una vita democratica pienamente partecipata e finalizzata al vero bene comune”. È l’auspicio di Papa Francesco, che domani arriverà a Trieste per concludere la Settimana sociale dei cattolici italiani.