Pordenone calcio, il Tribunale dà 60 giorni di tempo per trovare una soluzione
La società del Presidente Lovisa ha dato addio al professionismo. Se potrà ripartirà dai dilettanti. Probabilmente dall'Eccellenza
Il Pordenone ha salutato definitivamente il calcio professionistico, almeno per il futuro più prossimo. I neroverdi devono ora evitare il fallimento, creando un piano di rientro per coprire i debiti fatti in questi anni. La partecipazione all’ultimo gradino del calcio dei pro, viste le spese elevate, non permetterebbe di avere la liquidità per farlo. Ora il club deve sperare che diversi imprenditori del territorio, la cui presenza stando a diverse voci di corridoio sembra essere concreta, offrano liquidità in cambio di un ingresso in società per traghettare la squadra verso lidi più tranquilli. Solo dopo questa fase, i ramarri sapranno se potranno partecipare alla prossima Serie D o all’Eccellenza, con anche la prima opzione che appare al momento complessa. La storia della squadra ci racconta che questa non è la prima caduta del club, testimoniando come questa situazione non possa essere figlia solo della gestione Lovisa. Quest’ultima, con grande probabilità, ha fatto qualche passo più lungo della gamba negli ultimi anni ma il sostegno non deciso del territorio e la lontananza dai propri tifosi per quanto riguarda lo stadio - aspetto che sicuramente ha condizionato l’andamento delle ultime stagioni sportive - devono aver influito. Ora, si ripartirà dai dilettanti. Per i più nostalgici, il più che probabile ritorno al "Bottecchia" farà sorridere. Sicuramente, seppur al momento sia difficile determinare quando, il Pordenone potrà rialzarsi, come testimonia la sua storia.
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