Violenza contro le donne, 562 i casi pervenuti al centro antistalking La Magnolia
10 i casi di violenza sessuale rilevati al pronto soccorso di san Donà, 21 le persone denunciate a piede libero dai carabinieri di san Donà
Il fenomeno della violenza sulle donne, seppur in leggera diminuzione nel Veneto Orientale, è ramificato sul territorio e complesso: spazia infatti da chi commette la violenza alla vittima, ma c'è anche chi la subisce indirettamente la violenza come i figli. La risposta a questo viene data da una rete territoriale che coinvolge Azienda Sanitaria, forze dell'ordine, associazioni private come centri antiviolenza e nel caso specifico dal centro antistalking “La Magnolia”.
I dettagli sono stati forniti questa mattina in una conferenza stampa a cui hanno partecipato il direttore generale dell'Ulss 4 Carlo Bramezza, il direttore del pronto soccorso di San Donà Mattia Quarta, il comandante della compagnia carabinieri di San Donà di Piave Daniele Brasi, il presidente del Centro antiviolenza “La Magnolia” Roberto Bellio.
I numeri. Il quadro illustrato sulle violenze di genere è dunque in leggero calo ma è ancora a livelli per i quali va mantenuta la massima attenzione. Le donne seguite dai servizi territoriali dell'Ulss 4, tra 2018 e 2019 sono state 78, di queste 16 di nazionalità straniera; nel 2019 il pronto soccorso di San Donà di Piave ha registrato una decina di casi di violenza sessuale con un trend stabile negli ultimi tre anni, mentre i Carabinieri di San Donà, sempre nel 2019, hanno rilevato 22 casi di violenza a cui hanno fatto seguito 22 denunce a piede libero e 1 arresto. Ben più elevati i numeri del centro antistalking “La Magnolia” che include anche segnalazioni e richieste di aiuto ch giungono al numero di telefono nazionale 1522. In questo caso si arriva a 562 segnalazioni di violenza pervenute nel 2019 ha seguito la presa in carico di 174 persone sempre nell'anno corrente.
“Con il centro La Mongolia abbiamo lanciato due iniziative, la prima una sedia rossa nelle strutture aziendali, la seconda un braccialetto rosso consegnato al personale della sede centrale, realizzato dalle donne seguite nel centro antiviolenza. Entrambe le iniziative sono volte a sensibilizzare la popolazione a condannare e a segnalare ogni episodio di violenza. A questo si aggiunge un apposito “percorso rosa” operativo dal 2017 che individua le strutture dell'Ulss coinvolte e attivabili in presenza di eventi violenti, le quali accolgono la donna poi attivano tutto ciò che deve essere fatto per proteggerla. Gli operatori del pronto soccorso possono avvalersi anche del supporto psicologico fornito dal Consultorio Familiare o dal Centro Antiviolenza”.
Dal 2018 la Regione Veneto ha emanato delle linee guida che prevedono il coinvolgimento di vari soggetti in presenza di violenza: dalle Ulss, alle forze dell'ordine, ma anche i comuni, le scuole, prefetto, tribunali, procura, avvocati. A questo l'Ulss 4 affianca anche un’azione di prevenzione con il personale del Consultorio e del Ser.D nelle scuole. In questo contesto un capitolo a parte va dedicato ai bambini che assistono alle violenze in famiglia: tra il 2018 ed il 2019 i minorenni segnalati al tribunale per i minori e a strutture di accoglienza mamma/bambino, sono stati 109.
“Le vittime di violenza in arrivo al pronto soccorso vengono accolte e aiutate con un duplice supporto- ha spiegato il dottor Quarta – in primis visite ed eventuali cure mediche, a queste si affianca un supporto psicologico in ambiente protetto, se necessario anche col ricovero. Parallelamente si attiva il protocollo che prevede una serie di comunicazioni alle autorità preposte, come le forze dell’rodine”.
Anche il comandante della compagnia Carabinieri di San Donà, Daniele Brasi, ha spiegato come le vittime di violenza accolte dall’Arma siano inserite in un percorso protetto che prevede l'utilizzo di un'apposita stanza di accoglienza per mettere a proprio agio la vittima che dovrà rapportarsi con i militari.
Fondamentale nel contrastare le violenze, e nell’aiutare le vittime delle stesse, è inoltre il contributo dei centri anti violenze e antistalking, in questo caso “La Magnolia” con cui Ulss4 ha attivato un protocollo di collaborazione. Questo centro antiviolenza, insieme ad altri 21 in Veneto, è finanziato dalla Regione. “Il privato sociale sopperisce e aiuta il servizio pubblico – ha sottolineato il presidente Roberto Bellio – nel nostro centro abbiamo figure come psicologhe, avvocate ed educatrici che forniscono alle vittime di violenza il servizio gratuito come previsto dalla legge regionale, abbiamo a disposizione anche appartamenti protetti per le donne che devono uscire da situazioni di violenza e non sanno dove andare, nel frattempo le istituzioni possono proseguire per tutte le situazioni persecutorie del caso”.
Come ulteriore forma di sensibilizzazione, questa mattina la direzione generale dell'Ulss 4 ha consegnato al personale della sede centrale di San Donà un braccialetto rosso realizzato dalle donne in cura nel centro antistalking “La Mangolia”.
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