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Consacrati nella Chiesa: cronaca di una giornata straordinaria

Giornata del  Seminario Diocesano

Consacrati nella Chiesa: cronaca di una giornata straordinaria

Una data: 6 settembre 2020. Una data che è entrata nella nostra vita come il giorno in cui ci siamo consacrati nella Chiesa.

La sveglia suona presto: è ospite in Seminario il Segretario di Stato Vaticano, S.E. mons. Pietro Parolin. Solo una coincidenza, ma che ci ottiene la fortuna di un augurio del tutto speciale. Congedato il Cardinale, iniziano i preparativi delle ultime ore.

Sarà anche il nostro giorno, la nostra festa, ma collaborare con gli amici di seminario è doveroso nei loro confronti, oltre che un modo per sciogliere la tensione.

Le ore scorrono, la celebrazione è sempre più vicina, ma mentre il corpo mostra segni di apprensione il cuore è invaso da una grande pace. Come un’opera prende forma ad ogni ritocco dell’artista, così la nostra gioia è plasmata con pazienza dall’Artista divino, che interviene con tante piccole rifiniture: il sole che illumina il cielo, la folla di amici e parrocchiani inizia a prendere posto, il coro comincia a scaldare la voce, le campane suonano a distesa.

È ora di mettere l’abito della festa, segno esteriore di un abito nuovo che il Signore continua a confezionare con la nostra povera stoffa. Gli attimi precedenti alla Messa li viviamo insieme noi ordinandi, davanti al tabernacolo della nostra cappellina. Preghiamo per la Chiesa, per questo giorno, per quelli che ci stanno aspettando a pochi metri, e che pochi istanti dopo ci accolgono con il canto e gli occhi lucidi.

Ci sono i nostri familiari e parenti, i parrocchiani, i compaesani, preti e sindaci venuti a fare festa con noi.

Seicentocinquanta i posti a sedere: troppo pochi per tutti, ma la fatica di tanti di stare in piedi per due ore ci regala una cornice emozionante e trasforma la piazza in una grande cattedrale a cielo aperto.

Schietta l’introduzione del Vescovo, che appena salito alla cattedra esclama: "Una celebrazione così non era mai capitato di viverla!". Quelle parole, se per gli altri sono la voce dell’emozione, in noi esprimono la verità profonda del donarsi: mai come ora siamo tutti del Signore, è il momento del "per sempre".

Dopo la proclamazione della Scrittura e la toccante omelia del Vescovo ("vivete tra la strada e l’altare"), arriva il momento culminante: la prostrazione, l’imposizione delle mani, la preghiera di ordinazione.

Ora siamo diaconi: i nostri parroci ci rivestono della dalmatica, il vescovo ci consegna il libro dei vangeli e ci abbraccia, il popolo continua ad applaudire per tutto il tempo. L’aver ripercorso quelle ore a distanza di qualche settimana ci da la consapevolezza di aver vissuto qualche cosa di storico e straordinario, ma ci fa pure sentire delle tesserine di un mosaico più grande, che è la secolare storia del nostro Seminario. Da cento anni questa istituzione è nel centro di Pordenone e continua la sua missione di discernimento e formazione dei pastori della Chiesa diocesana. L’ordine sacro che abbiamo ricevuto e che ha coronato cinque anni di formazione ci ha resi parte integrante di questo storico mosaico, che ha la caratteristica di vivere nei secoli, perché ancora capace di raggiungere il cuore della nostra gente.

Fonte: Redazione Online
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