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Vita on line o off line? La libertà dal tecnologico

Alzi la mano chi non si è lamentato: metti via quel cellulare! E chi non è stato per lo stesso motivo rimproverato a sua volta. Ecco 5 consigli pratici.

Parole chiave: Cellulare (5), Famiglia (16)
Vita on line o off line? La libertà dal tecnologico

"Quando non si sa che fare col tempo condiviso, uno o l’altro finirà col rifugiarsi nella tecnologia" (Amoris Laetitiae 225).

Che tutto quel che parla di tecnologia, smart phone in testa, sia entrato massicciamente nella vita delle nostre famiglie è cosa evidente e placidamente accettata. Piccoli e grandi schermi carpiscono quotidianamente la nostra attenzione e divorano molto del nostro tempo.
Essere connessi rientra tra le priorità, è un bisogno collocato tra i primari.
Si fatica ormai a concepirsi off-line, sconnessi dalla rete. Con queste premesse, la presenza del tecnologico può, in taluni casi, sconfinare in invadenza o addirittura diventare una new addiction, una dipendenza vera e propria. Per questo c’è chi comincia ad avvertire il bisogno di riappropriarsi del proprio tempo, di recuperare i propri spazi, soprattutto relazionali.
Si invoca insomma una digital detox, una disintossicazione dal mondo digitale.

I 5 ACCORGIMENTI
Ecco allora cinque accorgimenti per tutti i membri della famiglia, utili a recuperare la propria libertà dal tecnologico, qualora ci si accorga di averla perduta.
1. Valutare la propria situazione. Si può provare anzitutto a contare quante volte al giorno si prende in mano lo smartphone, quante volte ci si connette sui social o quanto tempo si passa su tablet o pc. Prenderne coscienza aiuta a fare le scelte successive.
2. Fissare dei paletti. Se necessario, si può scegliere di ridimensionare il proprio consumo digitale e autoimporsi dei limiti. E’ importante stabilire una distanza, anche fisica, oltre che mentale, tra sé stessi e i device. Ad esempio, niente cellulare dopo le 22, spegnerlo per la notte o non averlo accanto a sé duranti i pasti.
3. Stabilire delle "No digital zone". Si possono individuare delle zone franche in casa dove la tecnologia non è ammessa.
4. Imparare a resistere alle tentazioni. Scegliere di non prendere in mano lo smartphone per digitare compulsivamente lo screen è difficile le prime volte. Ma ci sono tante buone alternative. Può aiutare chiudere lo smartphone a chiave da qualche parte.
5. Disattivare le notifiche delle e-mail, delle app e dei vari social network a cui si è iscritti. L’aspettativa per messaggi e notifiche crea un continuo stato di ansietà, oltre che ridurre la capacità di concentrazione.
Non si tratta di fare i nostalgici pretecnologici, di combattere contro il nuovo che avanza, ma di reimparare a usare la tecnologia con equilibrio. Stabilirne spazi e tempi di fruizione può significare, soprattutto per le nuove generazioni, non perdersi il meglio della vita e delle relazioni.
Daniela Favaro

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